Scuola, nuovo Contratto 2022-24 al via:  il 4 luglio Valditara presenta Atto di indirizzo. Macello Pacifico (Anief): ‘L’aumento degli stipendi è la priorità’

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Troppe bocciature sulle proposte relative alla scuola del ministro Valditara. E così l’esecutivo propone un decreto (il decreto Scuola) che modifica gli equilibri “politici” tra componente elettiva e componente di nomina ministeriale del Cspi, il Consiglio superiore della pubblica istruzione. L’organismo collegiale più importante della scuola italiana che al suo interno ospita la rappresentanza di docenti, dirigenti scolastici personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) e che esprime pareri obbligatori o facoltativi su quasi tutti i provvedimenti ministeriali (decreti, ordinanze ed altro) prima che questi diventino definitivi.

A dare notizia della possibile modifica due giornali online specializzati: Orizzontescuola e Tecnica della scuola. Nella bozza del decreto Scuola visionato dai due giornali la componente di nomina ministeriale salirebbe e supererebbe quella di nomina elettiva, per altro rinnovata con l’elezione dello scorso 7 maggio. Un intervento che modificherebbe gli equilibri politici dell’organismo a vantaggio del governo della scuola nazionale.

Dagli attuali 36 componenti, 18 di nomina ministeriale e altrettanti elettivi, la composizione dell’organismo salirebbe a 45 componenti: 27 di nomina ministeriale mentre resterebbero 18 quelli elettivi. A questo punto, diventerebbe più difficile bocciare i provvedimenti sottoposti a parere da parte di viale Trastevere. Gli attuali 36 componenti rappresentano tutti gli ordini di scuola (infanzia, primaria, I grado e secondo grado), i dirigenti scolastici e il personale Ata, per la componente elettiva. Esponenti del mondo della cultura, dell’arte, della scuola, dell’università, del lavoro, delle professioni e dell’industria, dell’associazionismo professionale e delle scuole paritarie, per la componente di nomina ministeriale. A quest’ultima, stando alle ultime indiscrezioni sulle intenzioni di modifica da parte del ministero, si aggiungerebbero 9 componenti, sempre di nomina ministeriale: 3 designati dal Forum nazionale delle associazioni dei genitori (Fonags), 3 designati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e 3 dal Cnel, riporta Tecnica della scuola.

Partono le trattative per il rinnovo del CCNL istruzione 2022-24. Il 4 luglio il ministro Valditara presenterà ai sindacati l’Atto di indirizzo. L’ultimo Contratto, 2019-21, è stato sottoscritto definitivamente il 18 gennaio scorso. A Orizzonte Scuola il presidente nazionale di Anief, Macello Pacifico, indica le priorità che il sindacato porterà avanti.: “Dobbiamo necessariamente allineare gli stipendi del personale scolastico all’inflazione. Questa è la priorità per Anief. Per farlo servono delle risorse e sappiamo già che non sarà facile. Siamo sotto di 20 punti, in vent’anni abbiamo perso il 20% del potere d’acquisto. Inutile parlare di stipendi europei se non si riesce ad avere la dignità nel proprio paese”,  dichiara Pacifico: ‘Un contratto deve migliorare la vita dei lavoratori. Per farlo, oltre al primo punto, bisogna allineare l’indennità di vacanza contrattuale. Bisogna stanziare delle risorse che portino alla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, senza ricorrere nei tribunali. Un altro punto fondamentale per noi è il riconoscimento di un’indennità di sede per chi lavora lontano dalla propria residenza. Questo serve per evitare quello che è sotto gli occhi di tutti: molte cattedre, soprattutto sul sostegno, rimangono vacanti perché tanti docenti preferiscono rimanere precari che andare lontano a lavorare.  Sarebbe poi opportuno rivedere il sistema dei gradini stipendiali e ripristinare il primo che è saltato ormai da dieci anni. Chiediamo ancora i buoni pasto per il personale ATA e l’incremento dell’indennità degli ex DSGA per far sì che siano davvero figure EQ. Infine, è necessario riconoscere il burnout per programmare delle finestre per le pensioni. La formazione va riconosciuta dallo Stato e ci deve essere il riscatto gratuito degli anni di formazione’,  conclude il presidente Anief.

L’ultima bocciatura del Consiglio superiore della pubblica istruzione riguarda lo schema di Disposizioni concernenti le modalità di valutazione dei percorsi di formazione incentivata per il personale docente introdotti dalla Buona scuola bis del governo Renzi. Troppe le “criticità e le problematicità evidenziate” sulla possibilità di premiare economicamente i docenti che si sottopongono a periodi di formazione volontaria. E ancora prima l’organo esprime parere negativo su una riforma a cui il ministro Giuseppe Valditara tiene parecchio: lo schema di decreto concernente il progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale

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