La Puglia arde sotto le fiamme

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Come ogni anno con l’arrivo della bella stagione si prospetta il problema degli incendi nelle aree boschive demaniali che per fortuna si riesce ad arginare grazie all’attività di Aib, antincendio boschivo della Regione Puglia. Il primo incendio di ampie dimensioni è divampato nel pomeriggio di ieri, intorno alle 15,30 a Minervino Murge, in località  “campo verde”  in adiacenza del bosco “Lisciacoli”. Da una prima stima sembrerebbe che in fumo, fino alla serata di ieri, sono andati circa 250 ettari di cui duecento di macchia mediterranea e pascolo e cinquanta di bosco. Il fuoco, complice anche lo spirare del vento, ha lambito anche alcuni insediamenti agricoli e un paio di masserie della zona con all’interno alcuni allevamenti di bestiame che, per fortuna, non hanno avuto bisogno di essere evacuati. Ci sono volute diverse ore di intenso lavoro delle squadre antincendio per evitare che la lingua di fuoco si propagasse ancor più di quanto avvenuto. Sul posto da terra hanno operato, con una decina di mezzi, circa venti persone tra cui una decina di unità dei vigili del fuoco, sei operatori antincendio dell’Arif, l’Agenzia Regionale per l’irrigazione e le Foreste, alcune pattuglie dei carabinieri forestali e alcune squadre di volontari della protezione civile. Per arginare il propagarsi del rogo si è reso necessario far intervenire dal cielo, unità di supporto aeree. Per questa ragione sono arrivati da Bari due velivoli un “Drago” e un canadair che, poco dopo le 18 hanno iniziato a effettuare lanci di liquido ritardare e acqua. L’intervento dei mezzi aerei è continuato per un paio d’ore fino al tramonto con una decina di rilasci dal cielo di liquidi che solitamente vengono utilizzati per arginare questo tipo di eventi. Mentre da terra le squadre coordinate dal Dos, il direttore delle operazioni di soccorso, hanno lavorato al contenimento delle fiamme per evitare che i danno ambientale assumesse dimensioni molto più ampie di quelle registrate. Sulla natura dell’incendio al momento non si possono fare ipotesi certe, ma non si esclude che il rogo possa essere di natura dolosa. Solo dopo aver messo in sicurezza l’intera area interessata dalle fiamme si potrà risalire al o ai punti di innesco e, quindi, stabilire se si è trattato di un evento di natura dolosa, colposa o accidentale. Non si esclude che la procura possa aprire un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di incendio e disastro ambientale.

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