Litio: l’elettrico che delude

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La produzione delle auto elettriche è più che raddoppiata dal 2020, ma la lieve frenata nella domanda ha fatto crollare il prezzo del litio al minimo per tre anni di fila: 13mila dollari a tonnellata per il carbonato di litio, 12mila a tonnellata per l’idrossido di litio. Le scorte si accumulano nei magazzini; secondo stime di Macquarie, nel mondo ci sono 92mila tonnellate di carbonato di litio che aspettano di essere utilizzati. E non sembra un male che il prezzo del materiale più utile alla transizione ecologica sia sceso così drasticamente.

Per capire perché sia stato scelto proprio il litio per questo tipo di tecnologia, bisogna guardare a diversi fattori: ha delle particolari proprietà chimico-fisiche, che dipendono dalla sua composizione atomica e permettono all’elemento di immagazzinare più energia di altri metalli; è molto comune sulla terra (65 parti per milione nella crosta terrestre) ed il suo processo di estrazione non è complicato, per quanto presenti, comunque, alcune controversie. Infatti, più di metà del litio nel mondo si trova all’interno di un triangolo geografico delimitato da Cile, Argentina e Bolivia, Paesi che già combattono con la siccità e non possono permettersi di perdere 1,8 milioni di litri di acqua per tonnellata di litio estratta.

L’attività mineraria è molto sviluppata anche in Cina dove, infatti, il mercato dell’elettrico è molto più evoluto che in Occidente. In entrambi i casi, però, la richiesta e le nuove immatricolazioni tendono a scendere in numero: da una parte, la sfiducia in una tecnologia che avrebbe dovuto rendere la transizione ecologica accessibile a tutti ma presenta, invece, grossi problemi di natura pratica; dall’altra, la già elevata presenza di auto elettriche non agevola la produzione del nuovo. La domanda diminuisce insieme al prezzo e la notizia assume un nuovo significato, non del tutto positivo.

Cosa farne di tanta materia prima? In realtà, si crede che entro il 2025 potrebbe esserci un recupero a 20mila dollari a tonnellata, a patto che la reputazione dell’ elettrico sia completamente rovesciata, migliorando i sistemi di ricarica ed ampliando l’autonomia dei motori. Forse non si tornerà mai agli 80mila dollari a tonnellata del 2022, o più probabilmente non accadrà presto, ma prima che il litio diventi indispensabile la sua produzione dovrà essere il meno impattante possibile.

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