Francia, confermata la svolta a destra. Le Pen al 34%. Risultato storico per l’estrema destra

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In seguito alla decisione del presidente Emmanuel Macron di sciogliere il Governo a fronte dei risultati delle Europee, i cittadini francesi sono stati chiamati alle urne.  Boom di affluenza da parte dei cittadini francesi alle elezioni legislative anticipate nella giornata di domenica.

I dati diffusi dal quotidiano belga La Libre Belgique rilevano il 33,34% di preferenze per il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella.

Al secondo posto si piazza il blocco di sinistra Nouveau Front Populaire, con il 30% di voti. La maggioranza guidata dall’attuale presidente Emmanuel Macron, Ensemble, non supera invece il 22,23%.

I sondaggi in Francia vedono crollare il partito di Macron: la preferita alle prossime elezioni è Le Pen.

I 577 collegi elettorali resteranno aperti per due domeniche, in un doppio turno di domenica 30 giugno e domenica 7 luglio.

Il Rassemblement National in testa negli exit poll sul primo turno delle elezioni legislative e si avvicina alla maggioranza assoluta per governare in vista del secondo turno. Alla chiusura dei seggi in tutta la Francia, il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella, in alleanza con i candidati dei Républicains di Eric Ciotti, è al 34,2% dei voti secondo l’Ifop che pronostica tra 240 e 270 deputati per l’estrema destra, con la maggioranza assoluta fissata a 289 seggi. La forchetta in termini di seggi è più alta per Elabe, che parte da 260 e arriva fino 310 seggi, quindi con possibilità di superare la soglia della maggioranza assoluta. Al secondo posto, c’è la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (Nfp): 29,1% per Ifop, tra 180 e 200 seggi. Per Elabe il Nfp è al 28,5 con una proiezione di seggi tra 115 e 145 seggi. Il terzo blocco, quello centrale di Emmanuel Macron, è al 21,5% per Ifop, tra 60 e 90 deputati, e al 22% per Elabe, tra 90 e 120 seggi. E per l’Ipsos i candidati macronisti sarebbero al livello più basso: 19%. I Républicains anti-Ciotti si attestano al 10% secondo Ifop, tra 30 e 50 seggi.

In un’elezione storica, che secondo Elabe ha richiamato il 67,5% degli elettori, ventipunti in più rispetto alle legislative 2022, si affaccia quindi una “tripolarizzazione” del paesaggio politico francese, con l’estrema destra che diventa il blocco in testa, fatto inedito per la Quinta Repubblica. Alle legislative del 2022 il Rn aveva ottenuto poco più del 18%. E se la maggioranza presidenziale è riuscita ad aumentare rispetto alle elezioni europee (dove aveva raccolto appena il 14,5%) è distaccata di qualche punto dalla coalizione di sinistra e lontano dall’estrema destra. Da stasera comincia la campagna per il secondo turno di domenica prossima, 7 luglio.

“E’ un risultato storico per l’estrema destra” sottolinea Frédéric Dabi, direttore dell’Ifop che ricorda la prudenza sulle proiezioni di seggi. Il Rn progredisce di tre punti rispetto alle elezioni europee del 9 giugno e quasi raddoppia rispetto alle legislative del 2022. “La forchetta è molto alta perché si basa sui rapporti di forza ma c’è ancora un’incognita sulle tendenze del secondo turno” sottolinea anche Bernard Sananès, direttore di Elabe. Nelle prossime ore si capirà quanti candidati delle varie liste sono qualificati per il secondo turno, tra quelli eliminati se ci saranno indicazioni di voto e se alcuni candidati in triangolari (sfida a tre) decideranno di ritirarsi sulla base di accordi di desistenza. Tutti fattori che possono pesare sull’esito finale di domenica prossima.

Al primo turno delle elezioni legislative francesi “la democrazia ha parlato”, ha commentato Le Pen, subito dopo la pubblicazione delle prime proiezioni. “Il blocco macronista” è “praticamente cancellato”, ha detto la leader di Rn. “I francesi hanno dimostrato la loro volontà di voltare pagina” dopo sette anni “di potere sprezzante e corrosivo”, ha detto la leader del Rassemblement National dal suo feudo di Henin Beaumont, nel nord della Francia.

 Lo scrutinio elettorale del 30 giugno segna una vittoria da record per i lepenisti, dal momento che il risultato migliore risale al 2022, quando si attestarono al terzo posto poco sopra al 18%. La prestazione attuale segna quasi un raddoppio. A seguire, scendono al 10% i neogollisti di Sarkozy, mentre il partito di destra La Reconquête di Eric Zemmour tracolla allo 0,6%. Alle urne erano chiamati poco più di 48 milioni di elettori per rinnovare i 577 seggi del parlamento. La partecipazione alle 20 è stimata al 67%, secondo l’Ifop, in aumento di 19,5 punti rispetto alle elezioni legislative del 2022

Per il presidente francese Emmanuel Macron l’elevata partecipazione dimostra la volontà di “chiarire la situazione politica”. Macron ha parlato subito dopo l’annuncio dei risultati.

L’esito del voto in Francia rappresenta un “verdetto senza appello”, una “aspirazione chiara” dei francesi “al cambiamento”. “L’alternanza è a portata di mano”: lo ha detto il candidato premier del Rn, Jordan Bardella, commentando i risultati del primo turno delle elezioni che segnano la vittoria del partito di estrema destra. Il ventottenne delfino di Marine Le Pen parla di “speranza senza precedenti in tutto il Paese”. “Se mi darete la fiducia” al secondo turno “sarò il primo ministro di tutti”, ha sottolineato Bardella, secondo cui il voto di domenica sarà tra i più ”determinanti di tutta la storia della Quinta Repubblica”.

Reggono i neogollisti, il partito di Macron ridotto da 250 a meno di 90 seggi

Come scrive Le Figaro, “grazie a questa impennata di quasi sedici punti rispetto alle ultime elezioni legislative del 2022, il partito di Le Pen e Bardella potrebbe conquistare tra i 240 e i 270 seggi al secondo turno, in programma il 7 luglio”. “Raccolta sotto la bandiera del Nuovo Fronte Popolare nonostante le forti differenze, la sinistra è arrivata seconda con il 29,1% dei voti. Questo le permetterebbe di ottenere tra i 180 e i 200 deputati la prossima settimana. Vale a dire una quarantina di rappresentanti eletti in più rispetto al contingente uscente.

L’etichetta macronista “Insieme”! avrebbe ottenuto il 21,5% delle schede. Dopo il secondo turno, da 250 deputati, stretta tra i suoi concorrenti di sinistra e di destra, la maggioranza uscente avrebbe solo tra i 60 e i 90 seggi.

Tengono invece i gollisti, rappresentando la sorpresa di questo primo turno. Stimato intorno al 6-7% negli ultimi sondaggi, Les Républicains ha ottenuto il 10% dei voti. Se il partito fondato da Nicolas Sarkozy si riprendesse, il suo gruppo parlamentare potrebbe ridursi da 30 a 50 deputati”.

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