È di questi giorni la notizia che la Commissione Parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità ha ascoltato, in merito alla crisi idrica che attanaglia la Sicilia, il Sindaco di Torrenova, Salvatore Castrovinci, in qualità di Presidente di Siciliacque.
Durante l’audizione, Castrovinci ha evidenziato la gravità della crisi nell’Isola e ha relazionato alla Commissione sugli interventi eseguiti da Siciliacque e sugli investimenti sin qui pianificati.
Lo stesso Castrovinci, tuttavia, ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione ad alto rischio e ha sottolineato che solo una programmazione oculata e mirata può mitigare i disagi e i danni causati dalla grave siccità.
Come non concordare con questa affermazione del Sindaco di Torrenova che di per sé implicitamente solleva interrogativi sulla possibilità di Siciliacque o di realtà similari sostanzialmente di natura privata di poter e saper affrontare una crisi di tale portata.
È evidente infatti che una programmazione e una pianificazione a medio e lungo periodo può essere effettuata solo da un gestore pubblico che non mira ad un profitto immediato.
Rifondazione Comunista Sicilia, perciò, sollecita la Regione e gli amministratori locali ad intervenire tempestivamente sulla crisi idrica, già drammatica, sia razionalizzando ed efficientando la rete, il consumo e la distribuzione, sia trovando nuove fonti.
Tuttavia, per affrontare con efficacia un fenomeno che sarà sempre più presente alle nostre latitudini occorrono investimenti, pianificazione e programmazione e una gestione pubblica dell’acqua, superando visioni ideologiche e privatizzatrici.
L’ acqua è un bene pubblico, ormai scarso, che va gestito con oculatezza e razionalità, non lasciamolo nelle mani di pochi speculatori privati e alla miopia del mercato. L’ acqua è un bene comune usiamola bene e a vantaggio di tutti.
Nicola Candido, Segretario regionale Sicilia
Fabio Cannizzaro, Responsabile autonomie e cultura Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea