Elezioni in Francia, sorpresa ai ballottaggi: clamoroso sorpasso delle sinistre in  uno inaspettato ribaltone. Melenchon non ha i numeri ma vuole governare

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Giornata cruciale per la Francia i cui cittadini sono stati chiamati ad esprimere le proprie preferenze al secondo turno delle elezioni. Durante i ballottaggi si è registrata un’affluenza record. Basti pensare che alle ore 17:00 si erano già recati al voto 6 francesi su 10 aventi diritto, per la precisione il 59,71%.

I primi a recarsi  alle urne sono stati i francesi d’oltremare: le votazioni sono iniziate sabato al largo delle coste canadesi nel territorio di Saint-Pierre-et-Miquelon, nell’Atlantico settentrionale, e a seguire nei territori francesi dei Caraibi, del Pacifico meridionale e dell’Oceano Indiano. A Saint-Pierre-et-Miquelon, dove c’è un unico collegio elettorale, la sfida è a due fra un esponente di destra e un socialista. In totale sono stati  501 i seggi ancora da decidere tramite il ballottaggio, mentre settantasei deputati sono già stati eletti tra cui 39 rappresentanti di Rn e dei suoi alleati. Sono invece 224 i candidati che si sono ritirati dopo essere arrivati terzo, 130 del Nouveau Front populaire (Nfp) di sinistra e 82 del partito Ensemble del presidente francese Emmanuel Macron, con l’obiettivo di impedire la vittoria del Rassemblement National.

Il Nuovo Fronte Popolare (Nfp), vale a dire il blocco di sinistra, secondo le prime proiezioni ha conquistato tra i 175 e i 205 seggi, affermandosi come prima forza. Lo ha rilevato l’istituto Elabe per l’emittente Bfmtv. Ensemble, la maggioranza presidenziale, ha ottenuto tra 150 e 175 seggi, mentre il Rassemblement National (Rn) e i suoi alleati, hanno conquistato tra i 115 ed i 150 seggi. I Repubblicani infine tra 60 e 70 seggi.

Il premier Gabriel Attal presenterà oggi,  8 luglio, le sue dimissioni a Macron. “Questa sera nessuna maggioranza assoluta può essere data in mano agli estremi”. Così il premier francese Gabriel Attal che ha aggiunto: “Grazie alla forza dei vostri valori siamo riusciti e siamo rimasti in piedi e solidi”.

Il leader della France Insoumise, Mélenchon, è stato il primo a prendere la parola invitando Macron ad ammettere di aver perso: “Macron sconfitto, basta scuse”.

Nel frattempo, l’Eliseo ha reso noto che il presidente della Repubblica attenderà la composizione della nuova Assemblea Nazionale per “prendere le decisioni necessarie”. Il capo dello Stato quindi non ha parlato nella serata di domenica 7 giugno.

Il Rassemblement, in base ai sondaggi dei giorni scorsi, era dato vicinissimo alla maggioranza assoluta (260-280 seggi). E invece al ballottaggio si è dipanato un quadro ben differente.

Il portavoce di Rn, Sebastien Chenu, si è detto “deluso” dai risultati del secondo turno delle elezioni legislative, rimarcando che – a suo parere – la Francia “è sprofondata nel pantano” a causa di “alleanze innaturali”.

“Saremo un’autentica forza di opposizione, i macronisti hanno finito per eleggere il Nuovo Fronte Popolare”, ha aggiunto commentando il terzo posto della forza politica guidata da Bardella e Le Pen.

Poi ha parlato Bardella: “Il Rn raggiunge il risultato più importante di tutta la sua storia. Purtroppo gli accordi elettorali pericolosi privano i francesi di una politica di risanamento”.

“Questa sera i loro accordi elettorali hanno gettato la Francia nelle braccia dell’estrema sinistra di Mélenchon. Ha vinto l’alleanza del disonore”, ha affermato Bardella.

“La marea continua a salire, la nostra vittoria è solo rimandata”. Così Marine Le Pen a Tf1, dopo il deludente risultato elettorale.

Le Pen e Bardella escono sconfitti dalle elezioni. Exploit delle sinistre del Nuovo Fronte Popolare che hanno subito fatto sapere di voler rivendicare il diritto di governare. Macron dovrà ora capire chi potrà prendere le redini del Paese. Risultati alla mano, il tema della coabitazione e della governabilità si sposta ora dalla destra alla sinistra.

“Ora governiamo”. Il Nuovo Fronte Popolare chiede le redini del governo in Francia dopo le elezioni legislative 2024. Le proiezioni attribuiscono il primo posto al NFP, in un’Assemblea Nazionale frazionata in 3 blocchi. “Abbiamo ottenuto un risultato che ci dicevano fosse impossibile”, dice il leader di La France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, commentando a caldo le prime proiezioni che indicano un’affermazione del Nuovo Fronte Popolare (Nfp), il blocco di sinistra di cui Lfi fa parte.

“È un enorme sollievo per gran parte del Paese”, continua Melenchon, auspicando che “la volontà del popolo venga rigorosamente rispettata” e parlando di “sconfitta” per il presidente, Emmanuel Macron, e la sua coalizione. “Il presidente deve accettare la sconfitta – aggiunge – “il primo ministro deve andarsene. Il presidente deve chiedere al Nuovo Fronte Popolare di governare”.

“La marea continua a salire, la nostra vittoria è solo rimandata”, sono state le prime parole, dopo il voto, della leader del Rassemblement National Marine Le Pen. “Ho troppa esperienza per essere delusa da un risultato che raddoppia il numero dei nostri deputati”, ha dichiarato Le Pen su TF1, secondo cui “se non fosse per questo accordo innaturale tra Macron e l’estrema sinistra, il Rassemblement National avrebbe la maggioranza assoluta”. “La situazione è insostenibile. Jean-Luc Mélenchon diventerà primo ministro?”, ha chiesto la leader della destra francese, che poi, rispondendo alla domanda se chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron, ha tagliato corto: “Non chiedo nulla”.

Intanto emerge che Marie-Caroline Le Pen, sorella di Marine Le Pen e suocera di Jordan Bardella, viene battuta nella quarta circoscrizione elettorale della Sarthe dalla deputata uscente Élise Leboucher (Nuovo Fronte Popolare.

La mappa delle sfide: 409 duelli, un ballottaggio su cinque è stato triangolare

Quasi un quinto sono state sfide a tre, i cosiddetti triangolari, mentre ben 409 seggi saranno decisi in una sfida uno contro uno. Conti alla mano, al primo turno un elettore su tre ha votato per Rn alleato con i repubblicani. Al secondo posto, al 28%, si è collocata l’alleanza di sinistra Nfp. Al terzo posto gli alleati di Macron con il 21% dei voti. Ma il sistema elettorale francese distribuisce i 577 deputati in collegi uninominali, per cui le percentuali di voti non si traducono necessariamente in un numero equivalente di seggi in termini proporzionali. Giocando su questo meccanismo il fronte anti Rassemblement National ha puntato a ricreare, anche in queste elezioni, un “cordone sanitario” contro la destra, per impedire che il leader di Rn Jordan Bardella ottenga quella maggioranza assoluta senza la quale, ha dichiarato, non guiderà il governo. A urne chiuse, la notte del primo turno, Macron aveva da subito auspicato ”una grande concentrazione democratica”.

La nuova legislatura si apre il 18 luglio

L’avvio della nuova legislatura è previsto per il 18 luglio, giorno in cui si svolgerà la prima sessione plenaria della nuova Assemblea e sarà eletto, a scrutinio segreto, il nuovo presidente del Parlamento. Lo stesso giorno dovranno essere presentate le dichiarazioni politiche dei gruppi, la loro composizione e il nome del loro presidente. Sabato 20 luglio le commissioni si riuniranno per la prima volta ed eleggeranno i propri presidenti. I lavori proseguiranno per ”un periodo di 15 giorni” dalla costituzione dell’Assemblea nazionale, come prevede l’articolo 12 della Costituzione. Si tratterebbe quindi di un cambio di programma rispetto a quello che prevedeva la sospensione dei lavori parlamentari il 12 luglio in vista dei Giochi Olimpici di Parigi, che inizieranno il 26. La Costituzione francese stabilisce, all’articolo 12, che non ci possa essere un nuovo scioglimento del Parlamento in un anno e l’Eliseo ha chiarito che Macron non intende ricorrere all’articolo 16 che prevede l’assunzione di poteri eccezionali per evitare un vuoto di potere.

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