Con Ursula l’Europa cerca l’auto difesa nella continuità

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Mentre il Nuovo Mondo celebra la nuova epopea trumpiana , l’Europa conferma la von der Leyen nel segno della continuità e alla ricerca di un’auto difesa contro il sovranismo e le ultra destre. C’era la necessità di respingere l’avanzata delle estreme destre che il 9 giugno scorso avevano fatto segnare un sensibile aumento dei loro consensi. La maggior Ursula si è rafforzata rispetto al 2019 ; se la von der Leyen fosse stata impallinata dai franchi tiratori , oggi in seno al Parlamento europeo regnerebbe l’anarchia . Istituzioni ingovernabili e scontri politici ferali. Nell’ultimo mese in Europa si sono susseguiti due eventi significativi: la vittoria dei laburisti in Gran Bretagna e il sorprendente successo del fronte Repubblicano in Francia che ai ballottaggi ha spazzato via la destra lepennista. Quello che ne deriva e che le coalizioni sono l’unica forma politica praticabile per sconfiggere gli avversari. Lo stesso si è ripetuto a Bruxelles e a Strasburgo, dove popolari, socialisti, liberali e con i Verdi ecologisti si sono uniti pur di respingere l’assalto delle destre sovraniste e xenofobe. Anche in Italia occorre che i partiti , soprattutto quelli di opposizione , si uniscano ma sulla base di un programma politico di lungo e largo respiro,se si vogliono fermare tentavi maldestri di riformare la nostra Costituzione repubblicana che si regge su principi e regole da cui non si può prescindere. In Europa le destre radicali , quella di Orban, della Le Pen, Vox e i padani del prode Salvini, si stanno organizzando in vista delle elezioni negli USA e in caso di vittoria di Trump, cercano di diventare gli interlocutori politici per l’Europa. Che Dio c’è ne scampi! E preservi! I conservatori della Meloni invece si trovano a metà del guado; : prima per ragioni numeriche a causa della diaspora verso gli altri gruppi di ultra destra , poi dal punto di vista politico per la scelta dissennata della Meloni con il suo no alla maggioranza Ursula.Il suo voto contrario è stato ideologico perché nonostante gli sforzi di trasformazione, non sfugge al richiamo della foresta: alle destre reazionarie e fasciste. Indubbiamente la Premier si è cacciata in un vicolo cieco. Aveva ragione Salvini quando qualche settimana fa disse che se la Meloni avesse votato la maggioranza Ursula sarebbe finita. Intanto la sua promessa agli elettori prima del 25 settembre del 2022, di cambiare l’Europa rimarrà una delle tante promesse non mantenute .

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