E’ stata uccisa, ieri, a Leopoli, Iryna Farion la 60enne ex deputata ucraina, impegnata da anni nella lotta a difesa della lingua ucraina. Il suo aggressore, al momento, è ancora in fuga anche se il presidente Zelensky fa sapere che le forze di polizia ucraine stanno lavorando alla sua identificazione e cattura. “Si sta lavorando su tutte le telecamere di sorveglianza disponibili, si stanno interrogando i testimoni e si stanno sondando diversi distretti. Si sta indagando su tutte le piste, compresa quella che porta alla Russia. Tutte le forze necessarie della Polizia nazionale ucraina e del Servizio di sicurezza ucraino sono state dispiegate per cercare il criminale”, ha fatto sapere subito dopo l’omicidio il presidente ucraino attraverso il suo canale ufficiale di Telegram. Il ministro degli Interni, Ihor Klymenko, incaricato di supervisionare le indagini ha dichiarato che “la polizia, come probabile movente, sta valutando la pista legata all’astio personale nei confronti dell’ex parlamentare, riconducibile alle sue attività sociali e politiche”. Farion aveva ricoperto l’incarico di deputata dal 2012 al 2014 e si era distinta essenzialmente per le sue campagne finalizzate alla promozione dell’uso della lingua ucraina da parte degli amministratori ucraini che, invece, ancora parlano russo. Nel corso di questa sua attività la Farion, più volte e senza mezzi termini, aveva criticato i componenti di lingua russa del reggimento ucraino Azov impegnati nella difesa della città portuale di Mariupol nei primi giorni della guerra.