Attentato a Trump, si dimette la direttrice del Secret Service Kimberly Cheatle

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L’attentato a Dondal Trump ha fatto la sua prima vittima illustre. La direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, ha annunciato oggi le sue dimissioni. Una decisione già presa dopo l’audizione alla Camera per spiegare cosa non aveva funzionato nel meccanismo di protezione del candidato repubblicano alle elezioni americane quando il numero uno del Secret Service aveva ammesso che l’agenzia era di fronte al “più significativo fallimento operativo da decenni”.Il presidente Joe Biden in una nota si è detto grato dei decenni di lavoro della direttrice Kimberly Cheatle, che si è appena dimessa. “Ha dedicato e rischiato la sua vita per proteggere il paese”. Ha poi promesso: “Sappiamo che quello che è accaduto quel giorno non può accadere mai più. Prevedo di nominare un nuovo direttore del Secret Service a breve”. In un’e-mail inviata al suo staff, ed ottenuta dall’Associated Press, Cheatle scrive di assumersi tutta la responsabilità per la mancata sicurezza di quanto accaduto quel giorno. “Alla luce dei recenti eventi, è con il cuore pesante che ho preso la difficile decisione di dimettermi da direttore”. Ricopriva la carica dall’agosto 2022. È improbabile che la partenza di Cheatle ponga fine al polverone attorno dell’agenzia. I legislatori di entrambi gli schieramenti hanno promesso di continuare a indagare, insieme a un’indagine dell’ispettore generale e a uno sforzo indipendente e bipartisan lanciato per volontà del presidente Joe Biden, che manterrà l’agenzia sotto i riflettori. “L’esame dell’ultima settimana è stato intenso e continuerà ad esserlo con l’aumento del nostro ritmo operativo”, ha dichiarato Cheatle nella sua nota allo staff. La direttrice del Secret Service ieri aveva risposto alle domande della commissione, ammettendo di essere di fronte al “più significativo fallimento operativo del Secret Service da decenni”. Ed aveva aggiunto. “La missione solenne dei servizi segreti è proteggere i leader della nostra nazione. Il 13 luglio abbiamo fallito”. Nella sua testimonianza Cheatle aveva dovuto fornire molte risposte all’unica domanda: il motivo del più grande fallimento dei servizi segreti degli ultimi decenni?  “Quello che posso dirvi è che per l’evento del 13 luglio sono stati forniti i servizi richiesti, le risorse richieste per quel giorno”, rifiutando, però, di rispondere a domande sul piano di sicurezza di quel giorno, perché la questione è oggetto di indagine interna. Una risposta che ha sollevato critiche unanime da entrambi gli schieramenti politici. Ora si aspetta la nuova nomina del numero uno del Secret Service che non potrà permettersi nessuna sbavatura in questa ‘scottante’ campagna elettorale che dovrà portare alla scelta del nuovo presidente degli Stati Uniti.

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