La storica casa araba Nusseibeh propone alcune condizioni, tra le quali la presenza a Gaza di una forza internazionale gradita Autorità palestinese. D’altra parte, secondo questa ipotesi la stessa Autorità palestinese, guidate da un nuovo primo ministro a cui possa essere accreditata autorevolezza e indipendenza, dovrebbe impegnarsi ad attuare sostanziali riforme interne. Sull’altro fronte l’esecutivo israeliano si dovrebbe impegnare a consentire all’Autorità palestinese di esercitare il suo ruolo gestionale a Gaza e accettare un processo politico basato su una soluzione a due Stati, sotto la supervisione statunitense. Stati Uniti e Israele hanno respinto la proposta. Secondo osservatori il Netanyahu starebbe mostrando una apertura, almeno nelle conversazioni private, per sostenere un piano con gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti.