È altalenante il bilancio delle valutazioni sulla cerimonia di apertura delle olimpiadi francesi. Se da un lato si è registrato tanto entusiasmo per le per le performance di una Lady Gaga, alquanto appesantita e goffa nei movimenti, e Celine Dion, dall’altra parte fioccano critiche si per la rievocazione del furto della italianissima “Gioconda” di Leonardo dal Louvre che per la rivisitazione dell’Ultima Cena, messa in scena da e in un Paese che è sempre più distante dal cattolicesimo. Insomma una cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici parigini che ha scatenato una valanga di reazioni di segno opposto. A dare il via alla manifestazione inaugurale cerimonia di apertura tenutasi sulla Senna, a Parigi, cavalli meccanici, Lady Gaga e Maria Antonietta. A fungere dal palcoscenico dello spettacolo è stata, proprio, la Senna, con il suo letto, le sue sponde e i suoi ponti. Il primo atto di sgarbatezza istituzionale di portata internazionale, il Paese che si rifà alla sua grandeur, lo ha fatto nei confronti delle autorità allestendo un palco che era dotato di copertura in caso di pioggia solo nella parte dove era posizionato il presidente Macron e il presidente del comitato olimpico internazionale. Ma come si fa a non capire, o a non pensare, che non è molto garbato lasciare gli ospiti sotto l’acqua in caso di pioggia e far riparare solo il padrone di casa? “la manifestazione ha voluto celebrare la cooperazione globale, la solidarietà, l’equità e la perseveranza atletica”, questo il laconico commento della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Dall’alto della sua arguzia politica, prima di augurare alla squadra olimpica del suo Paese buona fortuna, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito la manifestazione inaugurale olimpica “unica”. Per evitare commenti sul resto il primo ministro canadese, Justin Trudeau, si è limitato a commentare la performance della cantante del suo Paese, Celine Dion, definendola “indimenticabile”. Ma nel complesso, a parte la “fuffa” della allegoria la maggior parte dei commenti alla cerimonia non sono stati affatto entusiasti. Tantissimi sono stati quelli che hanno criticato e giudicato la cerimonia alquanto “bizzarra” riferendosi alla la decisione di far svolgere la cerimonia sulla Senna, anziché, in uno stadio, come antica tradizione che affonda le sue origini culturali nell’antica Grecia, ma si sa che le radici culturali francesi sono molto lontane da quelle che si perdono nella notte dei tempi della storia del mondo. Dall’Italia forti critiche sono arrivate dal leader della Lega e ministro dei trasporti, Matteo Salvini, che non ha affatto gradito la performance del gruppo di drag queen il quale si è esibito in una rivisitazione dell’Ultima Cena. “Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di Cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi”, ha tuonato il leader del carroccio. Anche oltre Manica il Guardian definendo la manifestazione “discontinua” ha messo in evidenza come l’unico elemento di distrazione è stata la continua pioggia che, ieri, si è abbattuta sulla capitale francese. Non meno generosi sono stati i giornali statunitensi con il New York Times che ha titolato: ““Opening Ceremony Misses the Boat”, ovvero “La cerimonia di apertura ha perso il traghetto”. Anche Le Figaro ha definito, oggi, alcune parti della cerimonia “semplicemente eccessive” con la rievocazione rivisitata dell’Ultima Cena di Gesù e dei suoi apostoli davanti a una sfilata di moda che è risultata essere “inutilmente provocatoria”, peccato che con una kermesse sportiva planetaria le provocazioni non c’entrano affatto. Solo Le Monde ha scritto di “uno spettacolo coinvolgente in una capitale trasformata in un gigantesco palcoscenico”. Insomma, alla fine Macron non si smentisce mai. Macron è sempre più Macron, riesce a creare problemi anche quando si tratta di una manifestazione inclusiva qual è un’olimpiade.