La presidente del Consiglio è arrivata nel pomeriggio di ieri a Pechino con la figlia Ginevra. Oggi vedrà il premier Li

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Inizia, tra grandi obiettivi e una buona preparazione dei possibili accordi commerciali e industriali, la visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Cina, dove incontra il premier cinese Li Qiang, mentre domani si terrà il bilaterale con il presidente Xi Jinping. La Meloni, atterrata a Pechino in compagnia della figlia, sarà in Cina fino al 31 luglio e in calendario ha anche una tappa a Shanghai: qui incontrerà il segretario locale del Partito comunista cinese, Chen Jining. I colloqui saranno tesi a dare slancio e sostanza al partenariato strategico di cui proprio quest’anno ricorre il ventesimo anniversario. Durante la visita di Meloni dovrebbe anche essere adottato un Piano d’azione per il rafforzamento del partenariato strategico globale: il negoziato sul documento è già concluso, ma occorrerà vedere se nel testo figurerà, come richiesto da Pechino, un riferimento allo “spirito della Via della seta”.

La visita arriva dopo che lo scorso anno l’Italia ha deciso di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla collaborazione nell’ambito della Nuova via della seta, firmato proprio dal governo Conte. La missione ha dunque l’obiettivo di “riequilibrare” le relazioni economiche con la Cina e si pone, in questo senso, in continuità con quelle effettuate lo scorso settembre dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e a inizio mese dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Nel mezzo, la riunione della Commissione economica mista che ha avuto luogo lo scorso aprile a Verona, con la partecipazione del ministro del Commercio cinese Wang Wentao.

Secondo quanto riferisce l’agenzia Nova, un altro possibile risultato della missione è la firma di un Memorandum sulla collaborazione industriale fra il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il dicastero della Tecnologia cinese, che potrebbe essere adottato assieme ad altre intese su indicazioni geografiche, cooperazione nel settore dell’educazione, della sicurezza alimentare e della protezione ambientale. Non è da escludere, inoltre, la sigla di accordi fra lo stesso dicastero italiano e quattro aziende cinesi – Ccig, Jac Motors e Chery, attive nel settore automobilistico, e Ming Yang, leader globale nel comparto eolico – i cui rappresentanti sono stati incontrati da Urso in occasione della sua missione a Pechino tra il 4 e il 6 luglio scorsi. L’obiettivo, in questo caso, è di portare nuovi investimenti cinesi in Italia, in particolare nei settori delle auto elettriche e delle tecnologie verdi. Roma, inoltre, punta a ottenere la rimozione del blocco all’export dall’Italia di prodotti di origine animale e lo sblocco dei negoziati per la firma nuovi protocolli per l’esportazione di prodotti agro-alimentari. Sul fronte culturale,  la presidente del Consiglio inaugurerà la mostra “Viaggio di conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente”.

Oggi la giornata avrà inizio nel pomeriggio ora locale, quando in Italia è mattina, con l’incontro con il primo ministro Li Qiang. Di cui la premier sarà ospite anche a cena, ma solo dopo aver preso parte -insieme- al taglio del nastro del Business Forum Italia-Cina. Sotto i riflettori l’intenso interscambio commerciale, che ha toccato quota 66,8 miliardi di euro nel 2023, facendo della Cina il secondo partner commerciale extra Ue, dietro solo agli Stati Uniti. Un partner da cui Roma non può prescindere, ecco perché Meloni cercherà di rilanciare e rinsaldare i rapporti bilaterali.

Sul tavolo anche i temi internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina su cui la premier -che quest’anno detiene la presidenza del G7- non ha mai mostrato tentennamenti, mentre la Cina continua a essere guardata con sospetto per le sue relazioni con la Russia. Ma anche come una pedina potenzialmente decisiva per uscire dal pantano di un conflitto che va avanti ormai da due anni e mezzo. E va inquadrata in quest’ottica la visita dei giorni scorsi del ministro degli Affari Esteri ucraino Dmytro Kuleba in Cina.

Sono giorni impegnativi per l’Italia di Giorgia Meloni, anche se la numero uno di Fratelli d’Italia continua a essere la preferita degli italiani, almeno stando a quanto emerge dai sondaggi politici. La premier si sta occupando dei grandi tempi della politica internazionale in vista del G20 di Rio di novembre, con i Paesi già divisi su azioni importanti come la tassa ai super-ricchi.

Durante l’incontro a Roma con il presidente israeliano Isaac Herzog si è detta preoccupata per la situazione di Gaza. Parlerà invece di Via della Seta con le alte cariche della Cina, durante la sua visita a Pechino, con la delegazione in partenza domenica in condizioni di massima segretezza, tra smartphone banditi e misure eccezionali.

Fratelli d’Italia primo nei sondaggi con il 29,2%

Eppure le grandi partite per il centro-destra si stanno disputando in casa, con la Regione Liguria rimasta senza presidente dopo le dimissioni di Toti, l’Italia divisa  dall’autonomia differenziata e una manovra 2025 che potrebbe scontentare tutti, a iniziare da chi contava sull’uscita anticipata dal mondo del lavoro.

 Fratelli d’Italia vola nei sondaggi politici – è al 29,2% – e si conferma il vero baricentro di una coalizione che, nonostante i tentennamenti e i cambi ai vertici che potrebbero arrivare, continua a mostrarsi compatta.

Si torna a parlare con interesse del Campo Largo composto dal Pd e dal M5s dopo le ultime uscite pubbliche di Elly Schlein e Giuseppe Conte, quelle della Partita del Cuore e del Giffoni. I due sono apparsi più affiatati che mai, ma potrebbe essere il consueto fuoco di paglia che si concretizzerà in un nulla di fatto alla prossima chiamata alle urne.

Matteo Renzi cerca di ritagliarsi, nuovamente, un ruolo da protagonista per le elezioni politiche.

L’ex premier vorrebbe tornare al voto il prima possibile e ipotizza un futuro con la leader del Partito Democratico come presidente. Lo scenario è quantomeno poco credibile: per superare l’avversaria, Elly Schlein dovrebbe contare sull’appoggio dell’attuale alleanza parlamentare di centro-sinistra, del Movimento 5 Stelle e di tutto il campo liberale, compresi i partiti di Carlo Calenda ed Emma Bonino.

Anche in questo caso, però, una vittoria sarebbe risicata, con i numeri che a oggi non danno la certezza di vittoria a nessuno dei due schieramenti – immaginando sempre un centro-sinistra unito in funzione anti-Meloni e che riesca ad arrivare ai seggi senza scismi e tradimenti.

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra il 15 e il 22 luglio. Quella del 26 luglio prende in considerazione i dati forniti da Swg, Tecnè e YouTrend. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.

    Fratelli d’Italia: 29,2% (+0,2);

    Partito Democratico: 23,6% (-0,2);

    Movimento 5 Stelle: 10,6% (+0,3);

    Forza Italia: 9,1% (+0,1);

    Lega: 8,5% (=);

    Alleanza Verdi e Sinistra: 6,7% (-0,2);

    Azione: 3,2% (-0,1);

    Italia Viva: 2,1% (+0,1);

    +Europa: 2% (+0,1);

    Pace Terra Dignità: 1,4% (-0,4);

    Noi Moderati: 1,1% (+0,1);

    Sud chiama Nord: 1% (-0,1).

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