Kamala Harris, non ancora legittimata per la sua corsa alla Casa Bianca, potrebbe girare in settimana  con il suo vice per gli Stati in bilico. Le sue posizioni politiche che ne sintetizzano il pensiero

Date:

Continua la corsa di Kamala Harris verso la nomina ufficiale a candidato del Partito democratico per le presidenziali Usa ma potrebbe essere già incoronata ‘nominee’ con un appello virtuale dei delegati, mentre la prossima settimana potrebbe girare gli Stati in bilico insieme al suo nuovo vice: in pole il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e il senatore dell’Arizona Mark Kelly. Spunta però anche un outsider, un “dark horse” come lo definisce Axios. Si tratta di Gary Peters, 65 anni, senatore del Michigan, uno dei decisivi Stati in bilico del Midwest. A far salire le sue quotazioni i forti legami con i sindacati – che mobilitano milioni di lavoratori – e la sua competitività nello stato, dove nel 2014 è stato l’unico dem non in carica vincere un seggio al Senato. Rispondendo a chi le chiedeva se avesse deciso chi sarà il suo numero due, la vicepresidente ha però detto: “Non ancora”.

Intanto, in un comizio tenuto   ad Atlanta, la vicepresidente ha attaccato Donald Trump paragonandolo nuovamente a truffatori e predatori sessuali, ma anche per la prima volta sull’immigrazione, il terreno dove lei appare più vulnerabile. La leader dem ha promesso di rilanciare “l’accordo sul confine che lui ha ucciso in Congresso” perchè “non gli interessa la sicurezza del nostro Paese ma sé stesso”.

Harris ha usato più volte un tono di sfida aperta contro l’avversario, deridendolo per la sua marcia indietro sul duello tv di settembre dopo essersi impegnato a farlo con Joe Biden (“non vi sembra bizzarro?) e auspicando che “riconsideri di incontrarmi sul palco del dibattito”. “Donald, se hai qualcosa da dire, dimmelo in faccia”. 

Il candidato repubblicano cambia idea e al momento non farà un faccia a faccia con la vicepresidente Kamala Harris: “Potrei farlo ma potrei anche giustificare il fatto di non farlo”

Quando Kamala Harris ha contrapposto il suo passato da procuratrice ai processi contro il suo avversario  la folla ha gridato in coro la stessa frase che gridano i fan del tycon contro la sua ex rivale Hillary Clinton: “Lock him up!”, “Lock him up!”, “in galera, in galera”.

Intanto la competizione tra Trump e Harris per la Casa Bianca si fa anche a colpi di spot tv. La campagna del tycoon ha lanciato un nuovo spot che attacca duramente la rivale per i problemi al confine col Messico nel quale la Harris è definita “la zarina del confine”, evidenziando i suoi fallimenti e l’ondata di droga e criminali che entrano nel paese. “Fallita. Debole. Pericolosamente liberale”, e’ l’accusa mossa contro di lei. Lo staff di Kamala, dal canto suo, ha lanciato una campagna pubblicitaria da 50 milioni di dollari con un nuovo spot televisivo che la definisce una donna “senza paura” in tutta la sua carriera.

“Durante la sua carriera come procuratrice, senatrice e ora come vicepresidente, Kamala Harris ha sempre tenuto testa a bulli, criminali e interessi particolari per conto del popolo americano, e li ha sconfitti”, ha affermato Jen O’Malley Dillon, presidente della campagna. “È particolarmente adatta ad affrontare Donald Trump, un criminale condannato che ha trascorso tutta la sua vita a fregare i lavoratori, a strappare i nostri diritti e a combattere per se stesso”.

Lo spot sara’ trasmesso durante le Olimpiadi, “The Bachelorette”, “The Daily Show” e altri programmi popolari.

Secondo un nuovo sondaggio Reuters e Ipsos, Harris e Trump sono testa a testa nella corsa alla presidenza. La rilevazione, completata domenica, mostra che la vicepresidente è sostenuto dal 43% degli elettori registrati, mentre l’ex presidente è al 42%. Nel precedente sondaggio della scorsa settimana, ‘Kamala’ era vantaggio col 44% contro il 42% di Trump. In un sondaggio Pbs News/Npr/Marist, invece, Trump supera Harris con il 46% contro il 45% degli elettori registrati, con il 9% di indecisi che probabilmente faranno la differenza in una gara considerata ancora testa a testa. Se si includono candidati terzi o indipendenti nella competizione, Trump e Harris sono in parità al 42%, con gli altri molto indietro. Nella media dei sondaggi di RealClearPolitics, il tycoon è in vantaggio di 1,6%, una percentuale dentro il margine di errore.

La vicepresidente degli Stati Uniti dovrà convincere che ha quel che serve per fare il salto e correre come candidata nella corsa per guidare la Casa Bianca. “What can be, unburdened by what has been” – “Quello che può essere, liberato da quello che è stato” – è uno dei suoi slogan più utilizzati durante i discorsi ufficiali. Ma quali sono le sue posizioni sui grandi temi nazionali e internazionali? Ucraina, migranti, clima, armi: ecco alcune frasi che sintetizzano il pensiero di Kamala Harris.

Avvocato, prima donna vicepresidente degli Stati Uniti d’America e la prima persona con origini asiatiche e africane ad aver ricoperto il ruolo, ora dovrà convincere che ha quel che serve per salire alla Casa Bianca, dopo l’endorsement ricevuto da Joe Biden, che ormai ha abbandonato la corsa, e il supporto della maggioranza dei dem. A buona parte dell’elettorato, compresi i donatori e molti grandi nomi di Hollywood, Harris piace. Tra i progressisti c’è chi storce il naso, ma a tre  mesi dal voto è forse l’unico nome su cui poter davvero puntare per rilanciare la zoppicante campagna elettorale iniziata da Biden, anche perché è già conosciuta da tutti i cittadini e già inserita nelle dinamiche dei piani alti a Washington.

Kamala Harris, le frasi che raccontano le sue posizioni su:

Ucraina e Russia:

“La storia ne è testimone. Se restiamo a guardare mentre un aggressore invade il suo vicino impunemente, continuerà ad andare avanti. Nel caso di Putin, ciò significa che tutta l’Europa sarebbe minacciata. Se non riusciamo a imporre gravi conseguenze alla Russia, altri leader autoritari in tutto il mondo ne saranno incoraggiati”, ha detto in passato Harris parlando della guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina, verso cui ha sempre mostrato di essere favorevole all’invio di armi. Molto dure le parole contro Vladimir Putin anche per altre vicende, come la morte del dissidente Alexey Navalny: “Una notizia terribile, un ulteriore segno della brutalità di Putin. Qualunque storia raccontino, sia chiaro. La Russia è responsabile”.

I rapporti con Mosca sono tesi e il Cremlino non lo nasconde. “Al momento, non possiamo in alcun modo valutare la potenziale candidatura della signora Kamala Harris” alla carica di presidente degli Stati Uniti “dal punto di vista delle nostre relazioni bilaterali, perché finora non è stato notato alcun suo contributo alle nostre relazioni bilaterali”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che al contrario aggiunge: “Ci sono state alcune dichiarazioni piene di retorica piuttosto ostile nei confronti del nostro Paese”

Gaza e Israele:

Harris si è spesso mostrata critica anche nei confronti di Israele, di cui ha sottolineato le responsabilità per la “catastrofe umanitaria” causata dalla sua guerra contro Hamas, che sta colpendo duramente tutta la popolazione sulla Striscia di Gaza. “Siamo stati molto chiari sul fatto che troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi. Siamo stati molto chiari sul fatto che Israele, il popolo israeliano e i palestinesi hanno diritto alla stessa dose di sicurezza e dignità”, ha detto la vicepresidente, da sempre a favore della soluzione dei “due popoli, due Stati”. In alcune occasioni ha rimarcato la necessità di “eliminare Hamas”, in altre ha chiuso all’ipotesi di trasferire i palestinesi di Gaza verso altri territori.

Clima:

Netta la distanza dal negazionismo trumpiano su ambiente e cambiamenti climatici. “È chiaro che il tempo non sta solo ticchettando, sta anche battendo”, ha detto Harris sottolineando come insieme a Biden abbia lavorato al “più grande investimento sul clima nella storia americana, per espandere drasticamente la produzione di energia solare ed eolica, per ridurre i costi energetici per le famiglie lavoratrici” e innescare un volano di posti di lavoro. Alla Cop28 di Dubai si era scagliata contro i “leader che negano la scienza del clima” e contribuiscono alla disinformazione sul tema

Aborto:

Grande cavallo di battaglia di Harris è quello per il diritto all’aborto. “Fondamentalmente, su questo tema, si tratta di libertà. E ogni persona di qualsiasi genere dovrebbe capire che se una libertà così fondamentale come il diritto di prendere decisioni sul proprio corpo può essere persa, bisogna essere consapevoli di quali altre libertà potrebbero essere in gioco”, ha detto in passato. Proprio all’inizio del 2024, Harris è stata il primo vicepresidente o presidente a visitare un centro specializzato in aborti durante un tour per le libertà riproduttive

Immigrazione:

Nota finora dolente per Harris riguarda le politiche sull’immigrazione. Il suo punto di vista è chiaro: “Siamo una nazione di immigrati: sappiamo che in America la diversità è la nostra forza. Quindi, piuttosto che politicizzare questo problema, affrontiamolo tutti con l’urgenza e la serietà che richiede”. Ma a molti non ha convinto la sua gestione di questo complesso dossier, affidatole da Biden. La sua strategia – combattere le cause profonde alla base del fenomeno migratorio – non ha dato i frutti attesi e in passato alcune sue dichiarazioni hanno messo in allarme anche i democratici: “Non venite negli Stati Uniti. Chi verrà, sarà rimandato indietro”, aveva detto nel 2021 in conferenza stampa in Guatemala, al suo primo viaggio all’estero da quando era diventata vicepresidente

Armi:

Battagliera sulle armi, Harris ha condotto una campagna per leggi più severe sul loro possesso e nel 2022 ha sostenuto un pacchetto bipartisan, ritenuto la legge più significativa sull’argomento negli ultimi tre decenni. “Ogni persona nella nostra nazione ha il diritto di vivere libera dall’orrore della violenza delle armi. Eppure un americano su cinque ha un familiare che è stato ucciso dalla violenza delle armi”, che “è la principale causa di morte per i bambini americani”. Per Harris “non deve essere così ed è una falsa scelta suggerire che o sei a favore del Secondo Emendamento o vuoi togliere le armi a tutti: sono a favore del Secondo Emendamento e sono a favore di leggi ragionevoli sulla sicurezza delle armi”, ha detto Harris

Cina e Taiwan:

Tornando a guardare oltre ai confini Usa, Harris sostiene la linea del ‘de-risking’ da Pechino, politica che incoraggia a ridurre la misura in cui le economie occidentali dipendono da Pechino. “Non si tratta di ritirarci, ma di garantire che stiamo proteggendo gli interessi americani e che siamo leader in termini di regole, invece di seguire le regole degli altri”, ha detto alla Cbs nel 2023. Su Taiwan, nel 2022, ha ribadito che “continueremo a sostenere l’autodifesa” dell’isola, “in linea con la nostra politica di lunga data”. Incontrando Xi, lo ha esortato a “mantenere aperte le linee di comunicazione per gestire in modo responsabile la competizione tra i nostri Paesi”

La frase virale – Pensate di essere caduti dall’albero di cocco?

Allargando il campo oltre alla politica in senso stretto, negli ultimi giorni è tornato virale un video dello scorso anno. Citando una frase che le diceva spesso la madre, durante un evento alla Casa Bianca, Harris aveva detto: “Non so cosa c’è di sbagliato con voi giovani. Pensate di essere caduti dall’albero di cocco?”. Il senso, aveva spiegato, è che “esistiamo nello stesso contesto in cui viviamo e in quello che è venuto prima di noi”. Sui social ha iniziato a circolare un remix con la frase di Harris insieme alle canzoni dell’ultimo album di Charlie XCX, una delle artiste maggiormente apprezzate tra i più giovani al momento. E le piattaforme hanno visto il moltiplicarsi di immagini di noci di cocco, in segno di supporto a Harris.

Non solo: il senatore delle Hawaii, Brian Shatz, ha postato su X una foto che lo immortala in arrampicata su una palma di cocco. Poi il governatore del Colorado Jared Polis ha firmato il suo messaggio di endorsement alla vicepresidente con gli emoji di un cocco, della pianta e della bandiera a stelle e strisce.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Condividi post:

Sottoscrivi

Popolare

Articoli Correlati
Articoli Correlati

Violenza di genere: presentata la ricerca di INC Non Profit Lab, con patrocinio di Rai per la S-ESG

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre),...

“Again”, la voce di Pino Daniele in un inedito, oggi l’anteprima al Maradona di Napoli

Una ballata intima e autentica. Con la voce inconfondibile...

Milano. Per la Giornata Internazionale contro Violenza sulle Donne un’opera di Laika per Giulia Cecchettin e Gisele Pelicot

A pochi giorni dal 25 novembre, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della...