Strage di Bologna e Giorgia Meloni: ‘Pericoloso dire che le radici dell’attentato sono nella destra di governo’. 

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‘La strage di Bologna è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la Nazione. E 44 anni dopo quel terribile attentato l’Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime’. Così Giorgia Meloni in occasione dell’anniversario della strage nella quale morirono 85 persone. Il ricordo commosso ma anche l’appello ad abbassare i toni dello scontro politico, nel nome del rispetto per le vittime e della verità finora negata.

“Ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia”, aggiunge Meloni rivolgendo il pensiero ai parenti. “A loro va, inoltre, il ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità. Arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia nel dopoguerra passa anche dal lavoro che questo governo, insieme a tutte le Amministrazioni dello Stato e nel solco dei governi precedenti, sta portando avanti con il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato”.

“Credo che le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute”, ha detto Giorgia Meloni. “Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura”. Nel giorno dell’anniversario della strage di Bologna, la presidente del Consiglio dice di essere ” profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al governo. Sostenere che le ‘radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo’, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”.

Tutto ritorna in campo per le parole e le accuse di Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime del 2 agosto, pronunciate dal palco allestito alla stazione di Bologna: “Le radici di quell’attentato, come stanno confermando anche le ultime due sentenze d’appello nei processi verso Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, affondano nella storia del postfascismo italiano. In quelle organizzazioni nate dal Movimento Sociale Italiano negli anni cinquanta: Ordine Nuovo e Avanguardia nazionale, che  oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di governo”.

Scrive Giorgia Meloni in un messaggio per la strage di Bologna: ‘Credo che, in questo clima di crescente odio  le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura. La strage di Bologna è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la Nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l’Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime. Ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia. A loro va, inoltre, il ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità. Arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal lavoro che questo Governo, insieme a tutte le Amministrazioni dello Stato e nel solco dei Governi precedenti, sta portando avanti con il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato’. La premier risponde così alle parole di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime del 2 agosto, e per quello che  aveva dichiarato.

A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. I morti, le immagini della stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere. Fu una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune.

In realtà, nella ricorrenza del 44esimo anniversario della Strage di Bologna, istituzioni e politica ricordano quello che è stato il più grave attentato del dopoguerra su territorio italiano e si avverte ancor più forte la necessità di fare piena luce su ciò che accadde, anche proseguendo nella desecretazione di atti ancora classificati come quelli delle Commissioni parlamentari d’inchiesta.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato della strage di Bologna come di “un segno indelebile nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. La memoria non è soltanto un dovere, ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere. Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna  si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune”.

In un post pubblicato sui propri social, il presidente del Senato Ignazio La Russa, ha ricordato che la strage di Bologna “rimarrà per sempre una data impressa nella nostra mente”. Si trattò, ha proseguito La Russa, di “un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l’instancabile opera di sensibilizzazione, tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza  proseguire l’opera di desecretazione degli atti delle Commissioni parlamentari d’inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo”.

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