Kamala Harris, candidata ufficiale alle elezioni presidenziali Usa per il Partito Democratico

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‘Il Partito Democratico ha scelto. Kamala Harris sfiderà Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa di novembre. La vice presidente degli Stati Uniti ha ottenuto voti dei delegati a sufficienza per diventare ufficialmente la candidata del Partito Democratico. L’annuncio arriva dal presidente del Democratic National Committee, Jaime Harrison, ed è arrivato durante un evento online con i sostenitori del partito. I delegati hanno iniziato a esprimere il loro voto in formato virtuale  nell’ambito di un processo che continuerà fino a lunedì. “Sono onorata di essere la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti. Accetterò ufficialmente la nomination la prossima settimana”, ha scritto su X Kamala Harris.

La sua candidatura è avvenuta senza opposizione nella votazione virtuale dopo che il Presidente Joe Biden ha deciso di ritirarsi, mostrando pieno sostegno per Harris. Diversi potenziali rivali hanno seguito l’esempio, consolidando la sua posizione come candidata democratica.

Il sostegno per Kamala Harris è stato ufficializzato nella giornata di venerdì 2 agosto, quando ha ottenuto il supporto di 2.350 delegati, superando la soglia richiesta per la nomination. Durante un breve discorso telefonico, Harris ha dichiarato con convinzione: “Crediamo nella promessa dell’America e questo è ciò di cui tratta questa campagna. Siamo in gioco, siamo sulla strada, e non sarà facile, ma lo porteremo a termine.”

Questo spirito combattivo ha risuonato tra i democratici, che hanno annunciato che 3.923 delegati – ovvero il 99% dei partecipanti – intendono votare per lei. La procedura di voto, iniziata giovedì, si concluderà lunedì.

La transizione di Biden a Harris non è avvenuta senza polemiche. La campagna di Trump e alcuni repubblicani hanno criticato la decisione, sostenendo che Harris è la prima candidata di un grande partito a ottenere la nomination senza una conferenza stampa o un’intervista formale, etichettando la situazione come un “colpo di stato”. Harris ha risposto con determinazione, intensificando la sua campagna elettorale e sfidando apertamente Trump in una serie di comizi e raccolte fondi negli stati chiave.

Il dinamismo di Kamala Harris si riflette anche nelle cifre record della sua campagna. Ad oggi risulta che la campagna elettorale democratica ha raccolto oltre 310 milioni di dollari nel mese di luglio, con più di due terzi delle donazioni provenienti da nuovi sostenitori. Questa cifra è oltre il doppio dei 138 milioni raccolti dalla campagna di Trump nello stesso mese (nonostante il sostegno di miliardari come Elon Musk), segnando il più grande risultato finanziario dell’attuale ciclo elettorale.

In contemporanea Donald Trump ha annunciato di aver acconsentito alla proposta di Fox News di tenere un dibattito tv in diretta contro la vicepresidente Kamala Harris il 4 settembre: lo scrive Trump sulla sua piattaforma Truth Social, rilanciata dalla stessa Fox News. Il duello, ha detto Trump, potrà avvenire in Pennsylvania, anche se non ha fornito un luogo. “Ho dato il mio assenso a Fox News per tenere un dibattito con Kamala Harris mercoledì 4 settembre”, ha scritto Trump. “Il dibattito in precedenza era fossato contro Sleepy Joe (il nomignolo affibbiato da Trump a Joe Biden, ndr) su Abc, ma è stato cancellato in quando Biden non parteciperà”.

“I love my black job”: Simone Biles, la star olimpica della ginnastica, non le manda a dire. A chi? All’ex presidente Usa Donald Trump.

La campionessa afroamericana ha scritto un post su X che ha tutta l’apparenza di una stoccata sarcastica al candidato alle presidenziali Usa, una dei rari momenti politici dei Giochi di Parigi 2024. La sua è una risposta ad un utente che aveva scritto “Simone Biles è la migliore di sempre, vincere medaglie d’oro e dominare la ginnastica è il suo lavoro afroamericano”. Ma è evidente il riferimento al commento dal sapore razzista del tycoon davanti ad una platea di giornalisti afroamericani, dove ha detto che i migranti rubano i ‘black jobs’, lavori che non ha saputo poi definire.

Il post di Biles sembra anche una rivincita a distanza dopo le critiche – riaffiorate ora – di JD Vance, il vice di Trump, per aver abbandonato le Olimpiadi di Tokyo per concentrarsi sulla sua salute mentale. Nel 2021 Vance era stato una voce fuori dal coro di empatia e solidarietà che l’atleta aveva ricevuto per la sua scelta sofferta. “Penso che si rifletta piuttosto negativamente sulla nostra società terapeutica il fatto che cerchiamo di elogiare le persone non per i momenti di forza, non per i momenti di eroismo, ma per i loro momenti più deboli”, disse all’epoca, secondo il New York Times. Ma con le sue straordinarie performance, Biles è stata protagonista di un ‘comeback’ che ha lasciato tutti di stucco.

Si era arresa all’improvviso prima di rivelare che era affetta da un disturbo che le causava la perdita dell’orientamento nello spazio, pericolosa per le ginnaste.

La portavoce della campagna di Trump, Karoline Leavitt, ha affermato che l’ex presidente non si riferiva alla razza o al genere della vicepresidente e ha continuato a criticare Harris per i suoi risultati sull’immigrazione e su altre politiche dell’amministrazione Biden.  “Lei è debole, disonesta e pericolosamente liberale, ed è per questo che il popolo americano la rifiuterà il 5 novembre”, ha detto Leavitt. La campagna di Kamala Harris non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Il sistema elettorale prevede che un candidato entri alla Casa Bianca se ottiene la maggioranza dei grandi elettori. In palio ce ne sono 538, distribuiti nei vari Stati in base alla popolazione. Il percorso, per arrivare alla vittoria,  comprende la conquista, non tanto di quanti più Stati possibile, quanto di quelli giusti.

Per settimane i sondaggi hanno sottolineato che Biden aveva un solo percorso: vincere in Wisconsin, Michigan e Pennsylvania. Solo così poteva fermare il ritorno di Trump, con una vittoria di misura, 270 elettori a 268. Ma con l’ingresso di Harris il numero di questi «percorsi» è aumentato. Secondo un sondaggio di Bloomberg, Harris sarebbe avanti di 11 punti in Michigan e 2 in Arizona, Nevada e Wisconsin. Sarebbe invece in parità con Trump in Georgia e indietro di 4 punti in Pennsylvania.

Se questi numeri fossero confermati la vice di Biden potrebbe costruirsi una vittoria passando da zone che sembravano perse, come Arizona, Nevada e soprattutto Georgia. Non è un caso che abbia tenuto uno degli eventi più partecipati proprio ad Atlanta. La città già nel 2020 era stata il fortino dem con cui Biden era riuscito a strappare lo Stato ai repubblicani dopo 28 anni.

Il 6 agosto ci sarà un grosso evento a Philadelphia in cui parteciperà proprio il candidato vice e poi inizierà un tour in tutto Paese con tappe in Wisconsin, Michigan, Nord Carolina, Georgia, Arizona e Nevada.

La  sua campagna della Harris è un cantiere aperto. Trump resta in vantaggio, si prepara al voto da tre anni e ha una struttura capillare in tutti gli Stati.

Donald Trump, ricordiamo,  ha annunciato di aver acconsentito alla proposta di Fox News di tenere un dibattito tv in diretta contro la vicepresidente Kamala Harris il 4 settembre.  In questo dibattito avrà un peso decisionale la capacità dei contendenti di enfatizzare, sottolineandoli, i punti deboli dell’avversario.

Avvocato, prima donna vicepresidente degli Stati Uniti d’America e la prima persona con origini asiatiche e africane ad aver ricoperto il ruolo, ora dovrà convincere che ha quel che serve per salire alla Casa Bianca con  il supporto della maggioranza dei dem. A buona parte dell’elettorato, compresi i donatori e molti grandi nomi di Hollywood, Harris piace. Tra i progressisti c’è chi storce il naso, ma a tre  mesi dal voto è forse l’unico nome su cui poter davvero puntare per rilanciare la zoppicante campagna elettorale iniziata da Biden, anche perché è già conosciuta da tutti i cittadini e già inserita nelle dinamiche dei piani alti a Washington.

Kamala Harris,  le sue posizioni su:

Ucraina e Russia

“La storia ne è testimone. Se restiamo a guardare mentre un aggressore invade il suo vicino impunemente, continuerà ad andare avanti. Nel caso di Putin, ciò significa che tutta l’Europa sarebbe minacciata. Se non riusciamo a imporre gravi conseguenze alla Russia, altri leader autoritari in tutto il mondo ne saranno incoraggiati”, ha detto in passato Harris parlando della guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina, verso cui ha sempre mostrato di essere favorevole all’invio di armi.

Gaza e Israele

Harris si è spesso mostrata critica anche nei confronti di Israele, di cui ha sottolineato le responsabilità per la “catastrofe umanitaria” causata dalla sua guerra contro Hamas, che sta colpendo duramente tutta la popolazione sulla Striscia di Gaza. “Siamo stati molto chiari sul fatto che troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi. Siamo stati molto chiari sul fatto che Israele, il popolo israeliano e i palestinesi hanno diritto alla stessa dose di sicurezza e dignità”, ha detto la vicepresidente, da sempre a favore della soluzione dei “due popoli, due Stati”. In alcune occasioni è stata ambivalente,   rimarcando la necessità di “eliminare Hamas”, in altre ha chiuso all’ipotesi di trasferire i palestinesi di Gaza verso altri territori.

Clima

Netta la distanza dal negazionismo trumpiano su ambiente e cambiamenti climatici. “È chiaro che il tempo non sta solo ticchettando, sta anche battendo”, ha detto Harris sottolineando come insieme a Biden abbia lavorato al “più grande investimento sul clima nella storia americana, per espandere drasticamente la produzione di energia solare ed eolica, per ridurre i costi energetici per le famiglie lavoratrici” e innescare un volano di posti di lavoro. Alla Cop28 di Dubai si era scagliata contro i “leader che negano la scienza del clima” e contribuiscono alla disinformazione sul tema

Aborto

Grande cavallo di battaglia di Harris è quello per il diritto all’aborto. “Fondamentalmente, su questo tema, si tratta di libertà. E ogni persona di qualsiasi genere dovrebbe capire che se una libertà così fondamentale come il diritto di prendere decisioni sul proprio corpo può essere persa, bisogna essere consapevoli di quali altre libertà potrebbero essere in gioco”, ha detto in passato. Proprio all’inizio del 2024, Harris è stata il primo vicepresidente o presidente a visitare un centro specializzato in aborti durante un tour per le libertà riproduttive

Immigrazione

Nota finora dolente per Harris riguarda le politiche sull’immigrazione. Il suo punto di vista è chiaro: “Siamo una nazione di immigrati: sappiamo che in America la diversità è la nostra forza. Quindi, piuttosto che politicizzare questo problema, affrontiamolo tutti con l’urgenza e la serietà che richiede”. Ma a molti non ha convinto la sua gestione di questo complesso dossier, affidatole da Biden. La sua strategia – combattere le cause profonde alla base del fenomeno migratorio – non ha dato i frutti attesi e in passato alcune sue dichiarazioni hanno messo in allarme anche i democratici: “Non venite negli Stati Uniti. Chi verrà, sarà rimandato indietro”, aveva detto nel 2021 in conferenza stampa in Guatemala, al suo primo viaggio all’estero da quando era diventata vicepresidente

Armi

Battagliera sulle armi, Harris ha condotto una campagna per leggi più severe sul loro possesso e nel 2022 ha sostenuto un pacchetto bipartisan, ritenuto la legge più significativa sull’argomento negli ultimi tre decenni. “Ogni persona nella nostra nazione ha il diritto di vivere libera dall’orrore della violenza delle armi. Eppure un americano su cinque ha un familiare che è stato ucciso dalla violenza delle armi”, che “è la principale causa di morte per i bambini americani”. Per Harris “non deve essere così ed è una falsa scelta suggerire che o sei a favore del Secondo Emendamento o vuoi togliere le armi a tutti: sono a favore del Secondo Emendamento e sono a favore di leggi ragionevoli sulla sicurezza delle armi”, ha detto Harris

Cina e Taiwan

Tornando a guardare oltre ai confini Usa, Harris sostiene la linea del ‘de-risking’ da Pechino, politica che incoraggia a ridurre la misura in cui le economie occidentali dipendono da Pechino. “Non si tratta di ritirarci, ma di garantire che stiamo proteggendo gli interessi americani e che siamo leader in termini di regole, invece di seguire le regole degli altri”, ha detto alla Cbs nel 2023. Su Taiwan, nel 2022, ha ribadito che “continueremo a sostenere l’autodifesa” dell’isola, “in linea con la nostra politica di lunga data”. Incontrando Xi, lo ha esortato a “mantenere aperte le linee di comunicazione per gestire in modo responsabile la competizione tra i nostri Paesi”

La frase virale – Pensate di essere caduti dall’albero di cocco?

Allargando il campo oltre alla politica in senso stretto, negli ultimi giorni è tornato virale un video dello scorso anno. Citando una frase che le diceva spesso la madre, durante un evento alla Casa Bianca, Harris aveva detto: “Non so cosa c’è di sbagliato con voi giovani. Pensate di essere caduti dall’albero di cocco?”. Il senso, aveva spiegato, è che “esistiamo nello stesso contesto in cui viviamo e in quello che è venuto prima di noi”. Sui social ha iniziato a circolare un remix con la frase di Harris insieme alle canzoni dell’ultimo album di Charlie XCX, una delle artiste maggiormente apprezzate tra i più giovani al momento. E le piattaforme hanno visto il moltiplicarsi di immagini di noci di cocco, in segno di supporto a Harris.

Non solo: il senatore delle Hawaii, Brian Shatz, ha postato su X una foto che lo immortala in arrampicata su una palma di cocco. Poi il governatore del Colorado Jared Polis ha firmato il suo messaggio di endorsement alla vicepresidente con gli emoji di un cocco, della pianta e della bandiera a stelle e strisce.

“Questa campagna è fatta di persone che si uniscono, mosse dall’amore per il Paese. Sono già felice di sapere che abbiamo delegati a sufficienza per assicurarci la nomination e, a fine mese, ci riuniremo a Chicago, uniti come un unico partito, dove avremo occasione di celebrare insieme questo momento storico”.

“Una delle migliori decisioni che abbia mai preso è stata quella di scegliere Kamala Harris come mia vice presidente. Ora che sarà la candidata del nostro partito, non potrei essere più orgoglioso. Vinciamo”, ha dichiarato sul social X il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

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