Chi vincerà Kamala Harris o Donald Trump? La sfida sarà all’ ultimo voto. Si ripete quanto è accaduto nel 2020 tra Trump e Biden. Possiamo tranquillamente affermare che il destino della vecchia Europa è appeso ad una manciata di voti. Analizziamo i probabili scenari. Se vince Harris, l’ Europa tira un sospiro di sollievo perché viene premiata la continuità. Non ci dovrebbero essere grandi cambiamenti sul versante della politica estera e anche i rapporti col Vecchio Continente, non dovrebbero subire variazioni significative. L’ Ucraina continuerà ad avere il sostegno Usa e la Nato non perderà quella che è la sua funzione/ missione , di tenere uniti tutti i Paesi Occidentali. C’è da tenere presente, però, che l’ America non è quella di un tempo , ma è relativamente affannata ed in politica estera guarda con molta più attenzione e tensione al Continente Asiatico. È ovvio che una nuova amministrazione democratica non farebbe venire meno per l’Europa l’esigenza di fare molto di più di quanto fa oggi per provvedere alla propria sicurezza. L’ altro scenario: vittoria di Donald Trump. L’ Ucraina sarebbe costretta a terminare il conflitto alle condizioni di Putin, la Nato subirebbe un ridimensionamento in termini di sostegno finanziario e militare. In quanto all’ Europa, Trump non la considera una risorsa, ma una palla al piede. Nel Vecchio Continente, la vittoria dell’ ex Presidente, rafforzerebbe l’ ala anti occidentale; Cina, Russia, Iran e i jihadisti di tutto il mondo prenderebbero atto dell’ indebolimento dell’ Europa, che potrebbe diventare un facile bersaglio. Si diffonderebbe la paura, che spingerà a fare scelte giuste e conseguenziali. Dalle parole ai fatti: creare concretamente una difesa comune che possa sopperire ad un eventuale indebolimento della Nato, nella speranza che questa riesca a sopravvivere nonostante Trump. Se si non crea un obiettivo comune, il rischio di un’ eventuale vittoria di Trump è che gli stati dell’Unione, si troverebbero a trattare da soli con gli Usa i loro nuovi rapporti, andrebbero, quindi, in ordine sparso. E l’ Italia soprattutto che è la porta aerei del Mediterraneo, è quella più esposta di tutti in termini di difesa contro eventuali attacchi . Ai governi europei, sostanzialmente converrebbe di più una vittoria democratica. Tornando alle elezioni americane del 2020 e la vittoria per una manciata di voti di Biden, che fece gridare Trump ai brogli elettorali e si ebbe come conseguenza l’ assalto del Campidoglio il sei gennaio del 2021, se dovesse accadere di nuovo , si avrebbe un’America in preda ai disordini e quindi indebolita a livello internazionale. Ed è certo , che molte potenze concorrenti, cercherebbero di approfittarne. Nell’ uno o nell’altro scenario, sarebbe opportuno che l’Europa cominci a camminare con le sue gambe in modo unitario e coeso, mettendo d parte i pregiudizi, le visioni distorte, gli assurdi campanilismi, difesa di interesse territoriale a discapito di quello comune. Però si sa che c’è sempre uno scarto tra ciò che si dovrebbe fare e ciò che si può fare
La sfida tra Harris e Trump tiene l’Europa col fiato sospeso
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