L’esercito ucraino ha preso il controllo, in territorio russo, a Sudzha, dell’hub del gas, un importante impianto utilizzato per il trasferimento, attraverso l’Ucraina, di gas naturale dalla Russia verso i Paesi dell’Ue che costituisce l’unico varco di ingresso del gas russo in Europa. A renderlo noto è stato Oleksiy Honcharenko, un deputato ucraino, attraverso un post pubblicato sui social secondo il quale l’offensiva ha dimostrato “agli europei e agli americani che la Russia può e deve essere attaccata”. Immediatamente, il Cremlino, ha lo stato di emergenza nella regione di Kursk, “per far fronte alle conseguenze dell’ingresso di forze nemiche nella regione”, ha fatto sapere Alexei Smirnov, governatore regionale ad interim. Si è trattato di un’incursione transfrontaliera delle truppe di Kiev. Secondo i vertici militari russi dall’inizio dell’offensiva il bilancio segnerebbe almeno cinque civili morti e trenta feriti, tra cui sei bambini. Questo attacco segna un dato storico, infatti è la prima volta dopo la Seconda guerra mondiale che viene occupato un territorio russo riconosciuto a livello internazionale. Secondo fonti internazionali, poi, confermate la Casa Bianca era a conoscenza dell’attacco. Ieri mattina, più di undici carri armati, oltre venti automezzi corazzati da combattimento e un migliaio di soldati hanno varcato il confine russo, nei pressi di Sudzha. L’incursione sarebbe stata cruenta con conflitti che hanno interessato, per tutta la giornata di ieri, diversi villaggi russi. Diverse migliaia di residenti sono stati evacuati dalle zone di confine e i medici sono stati trasferiti, in quella zona, da altre città. Per Putin si è trattato di una “grave provocazione e di attacchi indiscriminati contro edifici civili”. Intanto, Valery Gerasimov, il capo di stato maggiore russo, ha fatto sapere che “l’avanzata nella regione di Kursk è stata fermata e che le forze russe continuano a piegare l’avversario nelle aree direttamente adiacenti al confine russo-ucraino”, mentre l’esercito russo ha alzato i livelli di sicurezza della centrale nucleare di Kursk, che sorge a una settantina di chilometri a nord-est di Sudzha. In allerta anche la regione di Belgorod, confinate con Kursk, dove il governatore Vyacheslav Gladkov, per tutta la giornata di ieri, ha fatto diramare messaggi informativi su possibili attacchi missilistici.