Solo la cooperazione potrà garantire l’ Europa contro la sovrapproduzione cinese

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Sono pronti gli Usa ad una guerra commerciale con la Cina? La risposta è no. Se la concorrenza della produzione cinese ha danneggiato in parte l’ industria manifatturiera americana , il libero mercato ha portato sicuramente dei vantaggi innegabili al resto dell’ economia. I primi a beneficiarne sono stati i consumatori americani a basso reddito e tutte le attività hanno beneficiato di importazione a basso costo. La guerra commerciale porterà ad un aumento dei prezzi con conseguenze negative dal punto di vista politico e sociale. Del resto la sovra capacità produttiva è un falso problema, in quanto se si verificasse un eccesso di offerta, sarebbero i mercati a sanzionarla. Se al contrario il mercato globale vuole assorbire questa sovra capacità produttiva, eventuali misure protezionistiche sarebbero la causa di sovrapproduzione. Se dovesse vincere Donald Trump che già ha annunciato l’ aumento dei dazi sui prodotti importati dalla Cina, l’ America rischia di essere seriamente danneggiata, a meno che non si finanzi in modo massiccio l’ industria manifatturiera interna permettendole di contenere i costi di produzione. Passando all’ Europa, è pronta ad una guerra commerciale con i cinesi? Ritengo che gli europei siano ancora meno pronti degli Usa.Nel settore manifatturiero , che è quello più esposto alla concorrenza cinese ,siamo indietro quanto e più degli americani. L’ Europa con l’ importazione dalla Cina ha goduto di consumi a basso costo e abbiamo bisogno di prodotti necessari alla transizione ecologica,perché non abbiamo l’ autonomia energetica, a differenza degli americani, anche se del tipo non green. E soprattutto non abbiamo la capacità finanziaria per sostenere gli investimenti necessari alla transizione verde. Non abbiamo il dollaro che permette di attrarre investimenti da tutto il mondo. Gli Usa finanziano il loro debito attraverso l’ emissione di titoli di debito. La moneta europea ha scarsa capacità attrattiva fuori dai confini continentali, e l’ Europa se vuole aumentare gli investimenti deve comprimere i consumi. Quindi la strada per finanziare gli investimenti è l’aumento del debito europeo, attraverso l’ emissione di titoli di debito, il cui effetto non sarà immediato, anche perché l’ Europa a differenza degli Usa non sono ancora uno Stato, che è la base per emettere dei titoli di debito. La strada da percorrere è quella della cooperazione economica e degli accordi commerciali, per la crescita globale e dei singoli Paesi, della globalizzazione e del libero commercio. Su questa strada l’ Italia sembra essersi ben avviata come ha dimostrato la recente vista della nostra Presidente del Consiglio in Cina.

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