Usa: Kamala Harris amplia vantaggio su Trump per sostegno donne e ispanici

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L’election Day negli Usa si avvicina. Il 5 novembre i cittadini statunitensi si recheranno alle urne per scegliere il loro prossimo presidente dopo una campagna tesa e non priva di colpi di scena.

A fine luglio il presidente in carica Joe Biden ha rinunciato alla sua candidatura per il 2024 dopo settimane di pressioni in seguito a diverse performance disastrose nei dibattiti e ai crescenti dubbi sulla sua salute.

Biden ha invece appoggiato la sua vicepresidente, ponendo le basi per uno scontro tra Donald Trump e Kamala Harris.

Chi è in testa e chi si prevede che vincerà?

Secondo gli ultimi sondaggi nazionali e i dati storici dei sondaggi per Biden e Trump raccolti da Euronews, si può notare una recente impennata di consensi per Harris a quasi due mesi alla fine della campagna elettorale in cui i due candidati si scontrano per racimolare quanti più consensi possibili soprattutto negli Stati chiave.

Ad agosto Harris ha iniziato a essere in testa nei sondaggi per la prima volta, nonostante il tentato assassinio di Donald Trump a metà luglio. Secondo alcuni analisti quell’attentato aveva garantito la vittoria all’ex presidente.

La scalata di Harris è ulteriormente migliorata dopo che i suoi sostenitori hanno sposato l’idea di Walz come vice presidente, scelta inizialmente inaspettata per un candidato relativamente sconosciuto.

La campagna di Trump è stata duramente criticata per le idee troppo conservatrici e a tratti estreme, e per i suoi sostenitori, tra cui il Project 2025, un piano di estrema destra che alcuni vedono come una minaccia diretta contro il governo di Washington e i suoi controlli ed equilibri democratici.

Tuttavia, stando ai numeri attuali non si evince un chiaro favorito. La differenza tra Harris e Trump rimane all’interno del margine di errore.

La democratica Kamala Harris è in vantaggio sul repubblicano Donald Trump (45% contro 41%) in un sondaggio Reuters/Ipsos pubblicato ieri che mostra come la vicepresidente abbia suscitato un nuovo entusiasmo tra gli elettori dando una scossa alla corsa presidenziale in vista del voto del 5 novembre.

Il vantaggio di 4 punti percentuali tra gli elettori registrati è più ampio del vantaggio di 1 punto che Harris aveva sull’ex presidente in un sondaggio Reuters/Ipsos di fine luglio. Il nuovo sondaggio, che è stato condotto negli otto giorni fino a ieri e ha un margine di errore di 2 punti percentuali, mostra come Harris abbia guadagnato consensi tra le donne e gli ispanici.

Harris è in vantaggio su Trump con il 49% contro il 36% – o 13 punti percentuali – sia tra le donne che tra gli elettori ispanici. In quattro sondaggi Reuters/Ipsos condotti a luglio, Harris aveva un vantaggio di 9 punti percentuali tra le donne e di 6 punti tra gli ispanici.

Trump è in testa tra gli elettori bianchi e tra gli uomini, entrambi con margini simili a quelli di luglio, anche se il suo vantaggio tra gli elettori senza laurea si è ridotto a 7 punti nell’ultimo sondaggio, rispetto ai 14 punti di luglio.

Entrando nel dettaglio delle preferenze, emergono alcuni dati significativi. Il sostegno al Partito Democratico appare solido: il 92% di chi si dichiara democratico sostiene Harris, mentre solo il 4% di questo gruppo propende per Trump. Tra coloro che hanno votato Biden nel 2020, il 90% confermerebbe il voto al partito scegliendo Harris, con un passaggio ai repubblicani limitato al 4%.

Sul fronte repubblicano, Trump gode del sostegno dell’89% degli elettori del suo partito, ma si registra una piccola fuga verso Harris, che attrae il 7% dei repubblicani. Tra chi ha votato Trump nel 2020, il 90% riconfermerebbe la scelta, mentre il 5% passerebbe ai democratici.

Un elemento di particolare interesse è rappresentato dagli elettori indipendenti, che risultano molto divisi. In questo gruppo, il 42% sceglierebbe Harris, contro il 38% di Trump. Da notare che il 9% voterebbe per altri candidati e il 10% si dichiara indeciso, segnalando un’area di potenziale conquista per entrambi i candidati principali.

Sondaggi Trump vs Harris per le elezioni USA: chi vince?

Il sondaggio mette in luce il comportamento di due fasce demografiche cruciali: i giovani tra i 18 e i 34 anni e l’elettorato afroamericano. Entrambi questi gruppi mostrano una netta preferenza per il Partito Democratico. Tra i giovani, Harris è in vantaggio con il 49% delle preferenze contro il 41% di Trump. Ancora più marcata è la differenza nell’elettorato afroamericano, dove Harris raccoglie il 72% dei consensi, mentre Trump si ferma al 19%.

Questi dati evidenziano come Harris possa contare su un sostegno particolarmente forte in queste fasce demografiche, tradizionalmente cruciali per le vittorie democratiche. Il quadro politico potrebbe subire variazioni nei prossimi mesi. Un fattore da considerare è la recente sospensione della campagna elettorale di Robert F. Kennedy Jr., che ha ufficialmente appoggiato Donald Trump. Nelle ultime rilevazioni prima del suo ritiro, Kennedy raccoglieva tra il 4% e il 5% dei consensi. Non è ancora chiaro come questo elettorato si ridistribuirà tra i due candidati principali.

È importante notare che l’annuncio dell’appoggio di Kennedy a Trump è avvenuto proprio durante il periodo di svolgimento del sondaggio (tra il 23 e il 24 agosto), quindi è possibile che l’elettorato non abbia ancora pienamente “assimilato” questa notizia.

Nel sondaggio di Morning Consult, il 4% degli elettori si è dichiarato indeciso e un altro 4% ha espresso l’intenzione di votare per candidati diversi da Harris e Trump. Questi numeri suggeriscono che c’è ancora spazio per movimenti nelle preferenze elettorali, soprattutto considerando il potenziale riposizionamento dei sostenitori di Kennedy. Le dinamiche in evoluzione, come il ritiro di Kennedy e il suo sostegno a Trump, potrebbero influenzare il panorama elettorale nei prossimi mesi. Sarà cruciale monitorare come questi fattori influenzeranno le preferenze degli elettori, in particolare quelle degli indipendenti e dei sostenitori dei candidati minori, man mano che ci si avvicina alle elezioni.

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