L’europarlamentare e capogruppo del Partito popolare europeo all’Eurocamera, Manfred Weber, come noto, ha incontrato la premier Meloni. Prima di raggiungere la presidente del Consiglio il numero uno dei popolari ha incontrato il ministro per le Politiche Ue, la Coesione, il Sud e il Pnrr Raffaele Fitto. E’ in discesa la sua nomina al ruolo di commissario europeo per l’Italia.
Il fatto che Weber uomo forte negli equilibri di Bruxelles, si sia recato a Roma un giorno intero per incontrarsi con la premier e, in serata, con il ministro Tajani è un avviso a quella sinistra politica che parla di una premier “isolata”. Tanti i temi affrontati sul tavolo, ma uno su tutti è cruciale: il nome del Commissario europeo da proporre a Bruxelles. E la casella Fitto è una casella strategica importante per il governo italiano.
La scadenza per la proposta ufficiale del nome è oggi, 30 agosto, quando c’è anche la riunione del cosiglio dei ministri. Ursula Von der Leyen attende la decisione e l’incontro di Palazzo Chigi lascia intendere che si arriverà a Raffaele Fitto. L’attuale ministro per gli Affari europei ha buoni rapporti con Weber e gode di un’ottima considerazione all’interno del Ppe. Il che segnala che non solo il governo ma anche FdI-Ecr è al centro delle dinamiche Ue.
Un altro punto chiave della “trattativa” improntata da Weber con Fitto, Meloni e Tajani – secondo quanto filtra al “Corriere della Sera”- riguarda il tema del vicepresidente esecutivo: ruolo di prestigio e di “portafoglio” a Bruxelles.
Raffaele Fitto merita la vicepresidenza Ue. A dirlo è il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli esteri, che manda anche un messaggio alle opposizioni ricordando il comportamento tenuto da Berlusconi ai tempi della nomina di Paolo Gentiloni.
“Mi auguro che si possa raggiungere l’obiettivo di avere un vicepresidente esecutivo. Ritengo che alla fine sarà Fitto il nostro commissario, perché ha esperienza ed è la migliore scelta possibile. Mi pare che ci sia grande convergenza sul suo nome. Verrà a lavorare come commissario e credo che farà bene. Mi auguro che possa avere un portafoglio importante”, ha detto Tajani.
“Sarebbe sciocco non lavorare per sostenere un candidato commissario italiano. Io ricordo quando ci fu Gentiloni candidato commissario da sinistra, Berlusconi in persona venne a sostenerlo, a dire che l’avrebbe votato” ha detto ancora Tajani. “Credo che il buon senso dovrebbe spingere le forze di sinistra, che sono l’opposizione nel nostro Paese, a sostenere Fitto, anzi dovrebbero fare campagna per il commissario italiano proprio perché è interesse dell’Italia. E’ il commissario italiano, non è il commissario di un partito o di un altro partito. I partiti di opposizione italiana faranno lo stesso di quello che abbiamo fatto noi cinque anni fa. “, ha sottolineato il capo della Farnesina: “Io sono stato un grande sostenitore della candidatura di Fitto, che non fa parte del mio partito. Però bisogna fare delle scelte giuste per dare peso al nostro Paese e avere in Europa persone capaci”.
“La presidente della Commissione europea- ha detto Tajani- conosce il nostro impegno, anche il rapporto con Meloni è molto positivo e consolidato nel tempo. Le relazioni sono molto positive e non c’è nessuna conseguenza per il mancato voto di FdI alla von der Leyen”.