Arrestato in Argentina Leonardo Bertulazzi, esponete  delle Brigate Rosse e latitante dal 1980

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Finisce la latitanza dell’ex primula rossa Leonardo Bertulazzi. Il latitante brigatista è stato arrestato oggi in Argentina, ai fini dell’estradizione, a seguito della revoca, da parte delle competenti autorità sud americane, dello status di rifugiato che aveva ottenuto nel 2004 e della reiterazione della richiesta di estradizione. Il brigatista già arrestato nel 2002 dalla Polizia di Stato a Buenos Aires, a seguito di una complessa attività di indagine condotta dagli uomini della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, insieme ai poliziotti della Digos di Genova e all’Interpol, è stato poi rilasciato qualche mese dopo. Bertulazzi appartenente alla colonna genovese delle Brigate Rosse e deve espiare la pena di 27 anni di reclusione per sequestro di persona, associazione sovversiva, banda armata e altro. Latitante dal 1980, si è reso colpevole, tra gli altri delitti, di partecipazione al sequestro dell’ingegnere navale Piero Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio del 1977. Il sequestro era finalizzato all’acquisizione di mezzi finanziari per sovvenzionare l’attività terroristica; 50 milioni di lire vennero utilizzati per l’acquisto dell’appartamento di via Montalcini 8 a Roma, dove venne tenuto prigioniero Aldo Moro per il periodo del suo sequestro. La Polizia argentina ha eseguito la misura restrittiva alla presenza dell’Intelligence italiana e di dirigenti e investigatori della polizia italiana in servizio presso la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, presenti a Buenos Aires già da alcune settimane. “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime profondo apprezzamento alle Autorità argentine per aver eseguito l’arresto di Leonardo Bertulazzi, già condannato in Italia a 27 anni di carcere per reati di terrorismo, a seguito della revoca dello status di rifugiato da parte della Commissione per i Rifugiati argentina. L’arresto del latitante membro delle Brigate Rosse è stato reso possibile da un’intensa e proficua collaborazione tra le Autorità giudiziarie italiane, argentine e Interpol”, fanno sapere da Palazzo Chigi.

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