“Siamo con l’Ucraina senza se e senza ma. Abbiamo fornito aiuti militari, politici e umanitari, con ben nove pacchetti di provvedimenti. Ospiteremo la conferenza per la ricostruzione nel giugno del 2025, lavoriamo per una conferenza di pace. Ma non siamo in guerra con la Russia. Che autorizzazione diamo, a bombardare Mosca? Quale sarebbe il limite? Senza propaganda, bisogna essere seri, evitando ogni possibile escalation”. A dirlo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato dal Corriere della Sera. “Borrell parla a proprio nome, non a nome degli Stati membri, che hanno peraltro legislazioni diverse e ieri infatti non si sono espressi. E, comunque, nel suo ruolo di Alto rappresentante è uscente”, sottolinea Tajani. Quanto all’ipotesi di sanzioni ai ministri israeliani, il vicepremier è categorico: “Credo sia un grave errore. Una cosa è sanzionare i coloni che hanno compiuto violenze, altra i ministri di un governo in carica”.
Tajani: “Siamo con Kiev, ma non in guerra con Mosca”
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