Il passo indietro del Ministro

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Era inevitabile che accadesse. L’ imbarazzo per il governo Meloni sia nel Paese che a livello internazionale, altissimo, a pochi giorni dal G7 sulla cultura, in Italia considerata la culla della cultura. Inutile e oltremodo dannoso il tentativo della Premier di difendere il Ministro Sangiuliano, come tatticamente sbagliato inviarlo al Tg1 a farsi massacrare mediaticamente con un finale ,che se umanamente, scusabile, istituzionalmente non consono al ruolo. Una vera e propria umiliazione pubblica, una gogna medievale. Queste le parole del Ministro: ” Chiedo scusa alla Presidente Meloni e al governo per l’ imbarazzo che ho causato”. La Premier pensava che questo bastasse a chetare le acque e invece con il passare delle ore la vicenda si arricchisce di nuovi particolari che riguardano il ruolo del Ministro e quello di Maria Rosaria Boccia, la donna che doveva affiancarlo nella veste di consigliere per i grandi eventi. Elementi, che qui non stiamo a ripetere, di vita pubblica che mostrano l’ uso privato di una funzione pubblica, ma soprattutto il coinvolgimento di Boccia nell’ organizzazione del G7 Cultura, quando non aveva nessun ruolo che ammettesse la sua presenza. E ancora più grave , se dovessero essere confermate le dichiarazioni della Boccia, l’ averle consentito di ascoltare conversazioni con altri esponenti del governo. Troppo tardi ha interrotto la relazione; ma quello che è successo e quello che poteva accadere è sufficiente a farci capire che il Ministro avrebbe fatto meglio a dimettersi alle prime avvisaglie mediatiche. Per un ministro la ricattabilità , vuol dire essere anche esposto a situazioni inopportune, non è solo il rischio di essere denunciato o che si rivelino suoi particolari segreti. La nomina del Ministro Giuli è arrivata in zona Cesarini, per usare un termine calcistico, rispetto alla chiusura del Festival del Cinema di Venezia, che diversamente rimaneva orfano del Ministro della Cultura.E forse questo ha spinto la Premier, per evitare un’ ulteriore figuraccia internazionale, a chiedere a Sangiuliano di fare un passo indietro e sostituirlo in corsa, ma anche per metter fine alla telenovela mediatica del batti e ribatti tra il ministro e la mancata consigliera, che sicuramente avrebbe tirato fuori altro materiale imbarazzante e nessuno può escludere che non lo faccia ancora. E aggiungiamo che nessuno può prevedere dove porterà l’ inchiesta della magistratura, attivata dall’ On.le Bonelli, mediante la presentazione di un esposto. Dopo tutta questa gran cassa mediatica , dopo aver visto la stampa italiana alla stregua di squadre di calcio, contrapporsi e sfidarsi, destra vs sinistra, tanta comunicazione e scarsa informazione, è d’uopo che si volti pagina. Certe situazioni che ledono l’ onorabilità delle istituzioni andrebbero affrontate in modo deciso e senza partigianerie di sorta. Il nostro Paese si trova a vivere un particolare momento storico, molto delicato che toglie il sonno ai cittadini e alle famiglie italiane, crisi economica cronica, prezzi alle stelle, famiglie che non arrivano a fine mese, una scuola ridotta a brandelli, una sanità vicino allo sfascio e come se non bastasse due conflitti in corso e una legge di bilancio da gestire con la massima oculatezza. Il Paese attende risposte concrete e non interessa a nessuno ciò che accade tra le lenzuola.

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