Più di un’ora di colloquio a Gemonio, in provincia di Varese, tra Matteo Salvini e Umberto Bossi. Il clima dell’incontro, che si è svolto a casa di Bossi, è stato “molto cordiale e rilassato, dopo la falsa notizia del decesso del Senatur diffusa alla fine di agosto“, si legge in una nota della Lega.
L’incontro arriva vicino al vertice della Lega, in cui il segretario e ministro aveva confermato la volontà di vedere Bossi di lì a breve. Per Salvini è stata una chiacchierata “molto positiva, siamo stati entrambi molto contenti”. Sono stati affrontati parecchi temi. Non solo la situazione del governo e del partito, ma, spiega la nota, soprattutto l’autonomia – “battaglia storica della Lega che farà bene a tutta Italia”, ha detto Salvini -, e poi infrastrutture, con particolare riferimento a quelle lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. “Il tutto – ha spiegato ancora via Bellerio – senza dimenticare qualche riflessione su economia, guerra, politica energetica con sguardo al nucleare”.
‘Dobbiamo fare col nucleare quello che stiamo facendo oggi con le rinnovabili, anche per sviluppare un sistema produttivo’, da Cernobbio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rilanciato la sfida del nucleare come tema centrale nell’agenda di governo. Si tratta di una questione affrontata anche dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a sua volta ospite del Forum Ambrosetti: “L’Italia – ha chiarito il vicepremier – non può dire no”, affrontando il problema già chiarito con Bossi.
“Stiamo lavorando ad una Newco italiana con partnership tecnologica straniera, che consenta a breve di produrre in Italia reattori nucleari di terza generazione per poi installarli dove le imprese lo chiedono, quindi certamente anche in Italia”, ha spiegato Urso, sottolineando che “le imprese ci chiedono di abbassare il costo dell’energia e per farlo dobbiamo fare quello che stanno facendo gli altri Paesi industriali, cioè produrre energia nucleare”.
“Questo è il problema: la questione oggi, a differenza del passato, è sul costo dell’energia”, ha proseguito il ministro, sottolineando che il gas “è una fonte di transizione e dobbiamo pensare a quando non potremo più usarlo. Stiamo sviluppando le filiere produttive degli impianti fotovoltaici ed eolici con partner cinesi nel nostro Paese, perché vogliamo diventare un Paese produttore di energia green, così come lo siamo diventati per la tecnologia digitale”.
“L’Italia non può più dire no al nucleare. Ritengo che una delle mission più importanti di questo governo sia di riportare l’Italia nel contesto della modernità, dell’efficienza e della sostenibilità ambientale, riavviando il dossier nucleare”, sono state poi le parole di Salvini, che ha ricordato che “siamo circondati da reattori, con aziende italiane come Enel che stanno gestendo nucleare in tanti Paesi europei, ma non in Italia. È suicidio, un non senso, una follia”, ha commentato il vicepremier, dicendosi “convinto che se ci fosse la possibilità di fare un referendum, la maggioranza degli italiani direbbe sì al ritorno al futuro. Conto che nei prossimi giorni – ha quindi annunciato – arrivino notizie positive da parte del governo e sono assolutamente convinto della necessità e dell’urgenza di tornare al dossier nucleare”.
“Poca ideologia, tanta razionalità, tanta informazione e tanta divulgazione scientifica”: secondo Matteo Salvini, questa è la via da seguire riportare il nucleare in Italia. Da qualche anno è una delle battaglie principali del suo partito ed è diventata anche uno degli obiettivi di legislatura del governo. Durante il convegno “Nucleare, si può fare?”, organizzato da Vento & Associati e Dune nell’ambito dell’iWeek, il leader della Lega ha detto che per aprire una centrale “ci vogliono 7-8 anni” e che, quindi, presto potremmo produrre energia tramite la fusione.
Dopo aver annunciato di voler proporre un referendum sul tema, Salvini ha segnato una data sul calendario: “Il 2032 può essere l’anno in cui si accende il primo interruttore” . Per il ministro non si tratta di un anno a caso: ‘Nel 2032 il primo treno merci unirà Torino e Lione e il primo treno in 25 minuti unirà Fortezza e Innsbruck percorrendo il tunnel più lungo in costruzione al mondo la prima auto e il primo treno attraverseranno il ponte sullo Stretto. Nel 2032 il primo treno di una linea metropolitana passerà sotto i Fori Imperiali per arrivare allo stadio, alla Farnesina e a Roma Nord’.
Secondo il vicepremier la parte più difficile di questo progetto è “passare dalle parole alla pratica” perché “bisogna coinvolgere almeno quattro ministeri: imprese, ambiente, infrastrutture e Mef, magari coinvolgendo anche il Comitato tecnico per il coordinamento economico. Bisogna coordinarsi, e a livello europeo non bisogna ragionare ideologicamente”. Ha evidenziato come sia necessario superare il “dibattito ideologico” sul trilemma relativo alle fonti energetiche, cioè quello che riguarda il cambiamento climatico, l’indipendenza geopolitica e i costi della materia prima.
Il leader del Carroccio ha precisato che l’energia nucleare unisce l’esecutivo, che il progetto ha il “sostegno non solo della mia forza politica, ma del governo intero”, ed è anche il motivo per il quale “a questo convegno partecipano tre ministri: io della Lega, Pichetto di Forza Italia e Urso di Fratelli d’Italia. C’è un’idea complessiva di sintesi. Ora cerchiamo di pianificare”. Il ministro ha anche proposto la città da dove far partire i lavori: “Da milanese la prima centrale nucleare la vorrei a Milano: poi decideranno i tecnici, ma lancio un segnale politico”.
Attualmente, il progetto è al vaglio dei lavori della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, un tavolo di lavoro che ha anche il compito di valutare la conformità della fusione con il Piano Energia e Clima. Infatti, come spiegato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Italia ha una serie di obiettivi da realizzare entro il 2030 “sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile”.