Ieri, in occasione della Diada, la Giornata nazionale della Catalogna, diverse decine di migliaia di persone hanno manifestato, in tutta la regione, da Barcellona a Tortosa, da Girona a Lleida e Tarragona a favore dell’indipendenza dalla Spagna. Solo a Barcellona sono state oltre 60mila le persone che hanno sfilato, anche se molto meno rispetto agli anni che hanno preceduto e seguito il referendum del 2017 sull’indipendenza e conclusisi con gli arresti dei leader catalani, con vicende giudiziarie, ancora oggi, in piedi. Di qualche giorno fa è la notizia che Corte Suprema spagnola non concederà l’amnistia, entrata in vigore in Catalogna pochi mesi fa, al leader separatista Carles Puigdemont e a Antoni Comín e Lluis Puig, due ex ministri regionali. Secondo i togati iberici, infatti, la nuova legge in materia escluderebbe i casi di “appropriazione indebita di fondi pubblici” di quali vengono, invece, accusati i tre funzionari per alcune spese sostenute per il referendum di sette anni fa. A tutto ciò si aggiunge il fatto che le ultime elezioni dello scorso maggio hanno portato al governo una coalizione di sinistra, che non ha l’indipendenza regionale tra le sue priorità.