Un altra rogna investe il comune di Bari. L’ex consigliere comunale(ai tempi di Emiliano sindaco) Donato Cippone ha fatto ricorso al Tribunale civile sostenendo l’ineleggibilità del sindaco Vito Leccese. Un corposo fascicolo è stato depositato in tribunale e inviato al Prefetto, alla Commissione di Accesso, inviata a Bari dal Viminale e al Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. L’azione giudiziale di Cippone è curata dal collegio legale, composto dagli avvocati Ascanio Amenduni, Giuseppe Mariani e Marco Cornaro. Ma dagli atti, almeno da quelli consegnati al richiedente, con le procedure di legge di accesso gli atti della pubblica amministrazione, spunta una lettera del 14 febbraio scorso, con tanto di protocollo comunale, scritta di pugno da Leccese e inviata all’allora sindaco Decaro con la quale lo scrivente parla del suo “attuale ruolo di capo di gabinetto”, lettera tra l’altro scritta su carta intestata del capo di gabinetto, funzione che poi, pare, quasi per magia essere cessata un mese e mezzo prima a fine dicembre, quando l’attuale primo cittadino di Bari andava in pensione e sembrerebbe volesse fornire consulenza gratuita al comune per supportare il suo successore mai individuato, nominato e arrivato. Ma dagli atti, prodotti da Cippone, di magheggi ce ne sarebbero altri come quello del sito che fino alla elezione del nuovo sindaco riportava, nella “sezione trasparenza” sotto la voce di “capo di gabinetto” il nome di Vito Leccese e, poi, come se non bastasse ci sono servizi giornalistici di fine febbraio che parlano, con tanto di intervista confermativa dell’interessato, di Leccese capo di gabinetto e potenziale candidato sindaco della città. Di tutto ciò l’ex consigliere comunale di Bari ha chiesto spiegazioni e atti al comune che, nonostante siano decorsi i termini previsti per legge, non ha inteso fornire tutta la documentazione richiesta senza alcuna motivazione. Intanto, il prossimo 28 ottobre la questione sarà discussa davanti ai togati della prima sezione collegiale del tribunale di Bari, con la dottoressa Valeria Guaragnella giudice relatore, con Cippone e i suoi legali che, ancora a d oggi, non vengono messi in condizione di conoscere tutti i fatti attraverso gli atti richiesti. Situazione questa che nuoce alla definizione trasparente della verità amministrativa che dovrà stabilire se Vito Leccese era eleggibile e o no. Sarà per questo che una parte di atti e informazioni richieste non arrivano ancora?