Processo Open Arms, la richiesta dei pm: sei anni

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Al netto delle valutazioni politiche, di cui tanto si è parlato al processo di Palermo a carico del Ministro Matteo Salvini, i calcoli che hanno portato i pm a chiedere una condanna a sei anni di reclusione, sono tecnico-giuridici.La difesa del Ministro e Vice Premier è stata politica e ha sempre sostenuto di aver agito seguendo la linea concordata con il governo e la maggioranza che lo sosteneva,( M5S e Lega), nel cui programma c’era il contrasto all’ immigrazione clandestina da perseguire in uno all’ UE nell’ accoglienza dei migranti giunti in Italia. L’ obbiettivo andava raggiunto adottando la politica dei porti chiusi e quello secondo cui, si doveva prima pensare alla redistribuzione e poi allo sbarco. Un processo complesso con ampie discussioni da ambo le parti; accusa e difesa si sono confrontate e a tratti scontrate, ma al momento della requisitoria i pm hanno concluso che né direttive di governo, né tavoli tecnici, possono violare quella che è la legge del mare, che non distingue il tipo di nave che presta soccorso; prevede l’ obbligo della ” dovuta diligenza” , gravante sia sullo Stato che su tutti i comandanti delle imbarcazioni; non ammette porti chiusi durante le operazioni di salvataggio; afferma senza lasciare il campo ad interpretazioni diverse, il principio del non respingimento oltre a quello della tutela dei minori. E sulla Open Arms ce n’è erano a decine. I Pm hanno anche sottolineato che l’ allora Ministro dell’interno, Salvini, proseguì su questa sua linea politica, in solitario, senza l’ appoggio degli altri ministri e né dell’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, senza calcolare che nel frattempo il Tar aveva annullato il divieto d’ ingresso della nave in acque italiane. Nella loro requisitoria i Pm, quindi hanno parlato con dati tecnico- giuridici alla mano, per dimostrare l’ elemento soggettivi, tralasciando il dato politico. E’ ovvio che le valutazioni giuridiche che toccano un ministro sotto processo, inevitabilmente toccano il dato politico. La richiesta di sei anni è stata calcolata partendo da un minimo e senza poter applicare le attenuanti generiche, perché Salvini ha una condanna passata in giudicato, per odio razziale, risalente al 2009 e sancita definitivamente nel 2014. Ora spetta alla difesa e poi sarà il Tribunale a decidere secondo le regole del diritto e non basandosi su opinioni politiche. Quello che ha suscitato più meraviglia, è stato l’ intervento a gamba tesa della Premier, Giorgia Meloni, che per difendere il Ministro, ha definito ” incredibile” la richiesta dei Pm . A nostro avviso un intervento improprio quello di un Presidente del Consiglio che governa il Paese per mandato del popolo, di cui fanno parte anche i Pm .

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