Si presenta oggi la commissione Ue, grande attesa per la eventuale nomina di Raffaele Fitto

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Ursula Von der Leyen e la  composizione della nuova Commissione europea con le relative deleghe è attesa per oggi ma non è escluso che possa avvenire all’ultimo minuto un nuovo rinvio. Da sciogliere una serie di nodi che partono  dal bilanciamento di genere con le proposte degli stati membri fin troppo sbilanciate sui commissari maschili mentre  il caso Slovenia ci racconta   che il governo di Lubiana ha ritirato il suo primo candidato per presentare l’ex diplomatica Marta Kos, una scelta non gradita all’opposizione che ha alzato le barricate.

Restano centrali le trattative sul ruolo di Raffaele Fitto  che dovrebbe ottenere la vicepresidenza esecutiva e un portafoglio economico di peso e l’iniziale diniego dei socialisti dovrebbe essere superato con la richiesta di nominare commissario il lussemburghese Nicolas Schmit e assegnare la gestione dei fondi degli Affari sociali a un commissario espressione dei socialisti.

Il no categorico  all’ipotesi di una vicepresidenza a Fitto arriva   dal gruppo dei Verdi che,  con l’eurodeputato Ignazio Marino,   dichiara: «le linee programmatiche di Von der Leyen sono linee progressiste» mentre Fitto è «espressione di un governo di destra, in certi punti di estrema destra» e ciò «non corrisponde a quanto votato dai Verdi nell’Aula a luglio».

Anche il Movimento Cinque Stelle (aderente al gruppo di The Left) è orientato a non votare la candidatura di Fitto che, come tutti i Commissari indicati, dovrà essere ratificata dalla commissione competente dell’europarlamento.

Ovviamente rimane il determinante sostegno del Ppe con il capogruppo e presidente Manfred Weber  che ha dichiarato «per il Ppe è chiaro, l’Italia deve essere ben rappresentata nella prossima Commissione europea. L’Europa deve rispettare i risultati ottenuti dal governo italiano su molte questioni europee». Oggi, la Von der Leyen dovrebbe annunciare la composizione della sua commissione. Per le 13.30 è invece atteso il discorso di Mario Draghi che presenterà all’Europarlamento il suo report sulla competitività accolto in modo positivo dalla maggioranza dei governi anche se la Germania ha chiuso ad alcune proposte tra cui quella di nuovo debito comune.

C’è poi l’ultimo  colpo di scena nell’iter per la formazione della prossima Commissione europea: Thierry Breton ha annunciato le sue dimissioni «con effetto immediato». Una mossa inattesa che arriva alla vigilia della presentazione ufficiale del nuovo team da parte di Ursula von der Leyen, realtà che a questo punto lascia presagire un nuovo rinvio.

Breton, che era stato confermato da Macron all’inizio dell’estate e che era in corsa per un posto da vicepresidente esecutivo, ha spedito  una lettera polemica a Von der Leyen con la quale annuncia il suo passo indietro. «Pochi giorni fa – scrive il francese – nella fase finale delle trattative sulla composizione del futuro collegio – lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome, per ragioni personali mai discusse con me. E ha offerto, come scambio politico, un portafoglio più influente per la Francia nel prossimo collegio».

Per Breton si tratta di «sviluppi che testimoniano una gestione discutibile» e che «non mi consentono di esercitare più i miei doveri nel collegio». Ora la Francia proporrà un nuovo nome.

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