La sfida di Bucci per il governatorato della Liguria tra progetti e gestione materica del territorio

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In Liguria Marco Bucci, candidato al governatorato della Regione,  lancia una stoccata al candidato del ‘campo rotto’: ‘Orlando? Non mi fa paura. Dietro di sé ha solo i partiti di quello che chiamo il “campo rotto”, ma non ha mai amministrato’.

Bucci è forte della richiesta di candidatura avanzata da Giorgia Meloni: ‘La decisione se accettare o meno è solo tua. Qualunque sarà, sono certa essere quella giusta’.  L’aspirante governatore è fortemente determinato ad  affrontare le sfide che la Liguria attende di veder realizzate dopo il «prevedibile freno all’attività amministrativa» vista l’indagine  sul caso Toti.

Bucci argomenta in un’intervista a Il Giornale i punti nodali del suo programma: ‘completare e rinnovare i progetti infrastrutturali che riguardano Genova. Occuparmi del Ponente (ad esempio il tunnel del Nava, l’autostrada, la ferrovia). Poi c’è la parte di Spezia. Anche lì interventi sulla ferrovia e sulla logistica. Cinque ospedali nuovi, riforma dei pronto soccorsi, liste di attesa da ridurre a zero. E poi un piano per la prevenzione. È lì che si deve intervenire. Prevenire è sempre conveniente. Poi sviluppo economico e ambiente’. Sono solo alcuni dei progetti per la Liguria che Marco Bucci, candidato del centrodestra alla presidenza della regione Liguria, ha in programma.

Bucci, ex dirigente d’azienda, sindaco di Genova, da qualche giorno candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra e che  sta combattendo una sua personale battaglia contro un tumore – che, come conferma anche nell’intervista, rappresenta per lui una sua ulteriore sfida che non gli ha tolto la forza e la volontà necessarie per governare la sua Liguria – afferma sul suo rivale  che «innanzitutto non lo ritengo un osso duro. Dico che ha una grande carriera politica alle spalle.   Ha sempre e solo fatto questo. È importante, lo rispetto. Però non ha mai lavorato. È una cosa complicata amministrare se nella vita hai sempre e solo fatto il dipendente. Amministrare vuol dire capire come funziona il mondo. E se non hai mai avuto esperienza credo sia tutto più difficile. Detto questo ha molti partiti dietro».

Bucci osserva: «Quando Orlando parla si sente molto la politica tradizionale dei partiti. Io penso che i cittadini liguri abbiano bisogno di fatti, di credibilità, e soprattutto bisogno di affidarsi a qualcuno che le cose le sappia fare. Che abbia dimostrato di saperle fare. E che dia loro la certezza che verranno fatte. Tutto il lavoro che abbiamo realizzato, a Genova e in Liguria – prosegue Bucci – . Tutti gli investimenti, i risultati, non devono essere messi nella mani dei signori del No. Quelli che hanno votato contro il decreto Genova. La Liguria deve andare avanti. Ha bisogno di noi. Anche di me. Per questo mi sono messo a disposizione». Per questo ce la sta già mettendo tutta, assicurando: la malattia? «Non indebolirà le mie capacità. Sto facendo la terapia immunitaria con anticorpi monoclonali. Non mi dà effetti collaterali quindi vuol dire che le cose stanno andando molto bene». E lui, come ha ribadito nel corso dell’intervista, e rispondendo alla proposta della Meloni, si è messo «a disposizione».

Una stretta sinergia tra il Ministero dell’Ambiente, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e la Struttura Commissariale per la ricostruzione di Genova, sta dando vita al primo caso in Italia di circolarità dei materiali tra mega cantieri.

Lo ha presentato  il sub-commissario alla ricostruzione di Genova, Carlo De Simone, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, durante i lavori di ITACA evento promosso dalla Regione Lazio.

“A Genova stiamo costruendo il futuro della logistica e della portualità per il nostro Paese – ha affermato Carlo De Simone, sub-commissario della Struttura Commissariale per la ricostruzione di Genova – oltre 20 cantieri di cui alcuni finanziati con i Fondi del PNC Piano Nazionale Complementare e del PNRR, un piano di investimento da 7 miliardi tra cui la nuova Diga Foranea, il tunnel sub-portuale, la realizzazione del super bacino di Sestri per costruire le grandi navi fino a 350 metri e 150 mila tonnellate, tra i più grandi del mediterraneo.”

In un contesto di opere pubbliche di particolare complessità la gestione materica circolare assume un ruolo centrale. “Abbiamo cantieri produttori di materiali, ad esempio da scavo, da dragaggio o da demolizione dei massi naturali e artificiali, e altri ricettori: li abbiamo messi insieme in un’armonica e sincronizzata sintonia, come quella suonata da un’orchestra. Per costruire la diga e riempire i cassoni servono 9,5 milioni di metri cubi di materiale; gli altri cantieri ne producono oltre 5. Nella piena e innovativa applicazione del principio comunitario del DNSH Do No Significant Harm (DNSH) e in un’ottica di economia circolare abbiamo preferito il recupero all’utilizzo di materiali vergini estratti da cava, che comunque copriranno il fabbisogno residuo la cui scelta di approvvigionamento ha sempre come priorità il trasporto via mare, poi via ferro e da ultimo via gomma e la prossimità rispetto al cantiere”.

Un risparmio di mezzo miliardo di euro per le casse pubbliche e un beneficio per l’Ambiente che esprime altri vantaggi: la riduzione dei tempi dell’opera e degli approvvigionamenti, una riduzione delle interferenze navali e portuali e dunque delle emissioni associate al ciclo di vita dei materiali traportati e gestiti, una riduzione dei transiti terrestri e della congestione del traffico cittadino per gli approvvigionamenti.

“Un risultato che portiamo avanti grazie a un’orchestra che vede una grande collaborazione tra l’Autorità di Sistema Portuale, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Liguria, la città Metropolitana di Genova e naturalmente il coordinamento della Struttura Commissariale”.

Ed in questo il primo ad aver creduto nel nostro progetto è proprio il Ministro Pichetto che ringraziamo per averlo adottato. Tutti uniti da un unico obiettivo, costruire una grande opera proteggendo l’ambiente. Non solo sulla terraferma ma anche in mare aperto.

Durante la realizzazione della diga, il progetto ha previsto, tra le diverse azioni, la messa in sicurezza delle gorgonie, animali simili a coralli che vivono sui fondali marini interessati dalla realizzazione della nuova diga di Genova. Animali essenziali per l’equilibrio del mare che, attraverso una serie di interventi distribuiti nel tempo, sono pian piano spostati all’interno dell’Acquario di Genova, e mantenuti nelle loro condizioni naturali prima di essere riportati in mare una volta completata l’opera.

Così come un altro aspetto fondamentale del progetto è la bonifica bellica subacquea, che dimostra l’impegno verso la sicurezza e la tutela dell’ambiente marino.

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