In un cimitero super blindato si sono svolti oggi, pomeriggio, i funerali di Antonella Lopez la giovane 19enne uccisa brutalmente da un colpo di pistola al petto sabato notte, all’interno della discoteca “Bahia” di Molfetta. Erano le 14,55 quando il carro funebre con all’interno la bara bianca ha varcato la soglia principale del camposanto barese di via Francesco Crispi. Fuori e all’interno, già da diverse ore ad attendere il feretro una cinquantina di agenti della polizia di stato in divisa e in borghese e tantissima gente per lo più giovani. La questura di Bari stima che al funerale hanno preso parte oltre trecento persone molte di loro vestite di nere e tante altre indossavano una maglietta con la foto della sfortunata ragazza con stampato il suo nome e un cuore rosso. Davanti alla chiesa cimiteriale del capoluogo pugliese diverse decine di composizioni di fiori, tantissimi palloncini rosa e bianchi, alcuni a forma di cuore. Poi, anche, una composizione di palloncini grigi che formava il nome della vittima. Poche decine di metri più in là, in apposite voliere, diciannove colombe bianche fatte volare insieme ai palloncini all’uscita della bara dalla cappella prima della tumulazione. L’aria che si respirava all’interno del cimitero non era delle più tranquille tra dolore e tensioni di giovani uomini attenti a evitare che all’interno del cimitero entrassero giornalisti con telecamere e macchine fotografiche. Non sono mancati, prima dell’inizio del funerale, momenti di tensione tra alcuni colleghi giornalisti, cameraman e fotoreporter e alcuni familiari e amici della sfortunata ragazza. Solo il provvidenziale intervento degli uomini della squadra mobile della questura di Bari ha evitato che la situazione degenerasse. La tensione quasi si tagliava con un coltello sotto gli occhi vigili delle forze dell’ordine. Durante la celebrazione funebre quattro lunghi e scroscianti applausi hanno interrotto il mesto clima del luogo. Poco più in là ancora altri palloncini con la foto di Antonella stampate e la frase “continuerai sempre a ballare”. Al termine del pietoso rito funebre un lungo applauso ha accompagnato quella cassa bianca verso la tomba per la sepoltura. Tantissimi gli occhi lucidi, le lacrime versate soprattutto da giovani ragazze e ragazzi che conoscevano la vittima. Dopo che la bara ha lasciato il sagrato della piccola chiesetta, e non prima che le diciannove colombe venissero liberate nel cielo, una sorta di servizio di sicurezza improvvisato da parenti e amici di famiglia ha accompagnato i familiari più stretti prima verso il luogo di sepoltura, poi, verso l’uscita dalla necropoli evitando che curiosi o giornalisti potesse avere con loro il benché minimo contatto. Suo volti di moltissimi partecipanti alle esequie, oltre alle lacrime si leggeva chiaro il sentimento di dolore e soprattutto di rabbia, di vendetta per quella giovane innocente vista stroncata estranea alle logiche criminali che hanno dato origine a quell’inqualificabile omicidio e quadruplice tentato omicidio. Un manipolo di uomini sulla trentina, che indossavano rigorosamente una maglietta nera, ha presidiato, quasi militarmente e con fare alquanto minaccioso, per tutta la durata del funerale i varchi delle quattro stradine di accesso che portano alla piccola chiesa monumentale del cimitero del capoluogo pugliese. Al termine del rito funebre i familiari stretti della vittima sono stati accompagnati alle loro auto con le quali, in tutta fretta hanno lasciato quel luogo per fare ritorno a casa, in quella casa nella quale la giovane solare Antonella da sabato sera non ha fatto e non farà mai più ritorno, per essere stata uccisa per sbaglio in discoteca dove voleva solo passare una tranquilla serata facendo la cosa che amava di più, ballare.