I due candidati alla vicepresidenza, Tim Walz e DJ Vance, per un dibattito  quasi amichevole sulla Cbs a New York

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La stretta di mano all’inizio, la stretta finale con lo scambio di un paio di battute. E in mezzo un dibattito civile, a tratti quasi amichevole.

Il confronto tra i due candidati vice, J. D. Vance e Tim Walz, andato in scena negli Stati Uniti in prima serata non e’ tracimato nell’insulto. I due sfidanti hanno parlato di politica, hanno espresso posizioni opposte su tutto, dall’emergenza migranti all’economia, dalla diffusione delle armi alle trivellazioni petrolifere, dal diritto di aborto al cambiamento climatico, ma hanno parlato, si sono parlati, evitando attacchi personali, insulti, colpi bassi. Ognuno ha preso di mira il candidato presidente: Walz ha attaccato Donald Trump, definendolo una “persona di quasi ottant’anni che parla delle dimensioni delle folle ai suoi comizi e che non e’ la persona giusta in questo momento”, mentre Vance ha accusato Kamala Harris di “aver lasciato muoversi liberamente i cartelli messicani della droga”.

Nelle primissime battute del dibattito tra JD Vance e Tim Walz è stato chiesto  se sarebbero favorevoli a un “attacco preventivo” contro l’Iran, nel caso Teheran sviluppi un’arma nucleare. Entrambi hanno eluso la domanda: Walz citando la presunta incapacità di Donald Trump come leader; Vance presentando sé stesso e affermando che la decisione “spetta a Israele” e che gli Usa sono al fianco dello Stato ebraico.   

Quel che si nota nella strategia con cui i due candidati alla vicepresidenza si sono preparati per il confronto, quella di Walz è chiara. Gli attacchi non sono per Vance, quasi volendolo ridurre ad una sorta di co-primario di Trump. Per questo motivo Walz non attacca il vice ma direttamente Donald Trump. Dj Vance ha ribadito che a Springfield, Ohio “ci sono scuole che sono sopraffatte, ci sono ospedali che sono sopraffatti, ci sono alloggi che sono totalmente inaccessibili perché abbiamo portato milioni di immigrati illegali per competere con gli americani”. Viene corretto con un fact-checking dalla conduttrice Margaret Brennan, che gli ha ricordato come gli haitiani insediati a Springfield abbiano uno stato legale e come il loro arrivo abbia contribuito a ripopolare la città.

Aborto e libertà di scelta

L’aborto è un “diritto umano basilare”. Lo ha detto Tim Walz nel dibattito tv con JD Vance. “Definire che una donna abbia il diritto di scegliere non toglie dal campo la possibilità di fornire assistenza complessiva affinché il suo diritto venga garantito. Vance ha accusato i democratici di una posizione “radicalmente pro-aborto” e ha ribadito la linea di Donald Trump, che è contrario ad un bando nazionale e favorevole a lasciare la decisione agli stati. Vance ha affermato di essere un “repubblicano che desidera orgogliosamente proteggere la vita innocente in questo paese”, che lui e Trump si stanno sforzando di essere “pro-famiglia nel senso più pieno del termine”, che sostiene i trattamenti per la fertilità e che vuole che le madri possano permettersi di avere bambini.

Le armi

Non c’è una decisione netta da parte di entrambi sulla limitazione della vendita delle armi.

Il comportamento di Trump alle elezioni del 2020

“Continuate a definire Donald Trump una minaccia per la democrazia quando lui è stato l’unico a passare la mano in modo pacifico il 20 gennaio”. Lo ha detto J. D. Vance, rispondendo alle domande delle moderatrici che chiedevano un giudizio sull’insurrezione del 6 gennaio del 2021. Il suo avversario, Tim Walz, ha risposto con una battuta: “Quello che è successo il 6 gennaio non è stata una pubblicità su Facebook”. “Voi – gli ha ribattuto Vance – continuate ad attaccarci, dicendo che rappresentiamo una minaccia alla democrazia”. “La vera minaccia alla Democrazia non è quella di cui parlano democratici ma quella della censura”, comprese “le grandi aziende tecnologiche che mettono a tacere i loro concittadini”: dice Vance, accusando Kamala Harris di essere coinvolta nella censura “su Scala industriale”.

I due candidati vice J. D. Vance e Tim Walz si sono saluti cordialmente alla fine del dibattito, raggiunti dalle mogli. Clima cordiale e civile, in contrasto con il finale del duello del 10 settembre tra Donald Trump e Kamala Harris, quando i due andarono via senza salutarsi. Vance ha stretto la mano alle due giornalisti che hanno moderato il confronto, poi ha lasciato lo studio. Lo stesso ha fatto Walz, che ha salutato le giornaliste e poi è andato via.

Il senatore Repubblicano J. D. Vance, vice di Donald Trump, ha vinto il dibattito sul governatore Democratico Tim Walz, vice di Kamala Harris, per 51 a 49. È quanto emerge dall’instant poll realizzato dalla Cnn con un gruppo di telespettatori, subito dopo la conclusione del duello tv tra i due candidati vicepresidenti.

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