Antony Blinken, segretario di Stato americano, a margine del G7 Esteri di Fiuggi, ha celebrato collaborazione con governo italiano. «I rapporti tra Italia e Stati Uniti non sono mai stati così forti», ha affermato, attribuendo il merito alla «forte leadership del primo ministro Meloni, e di quella del mio amico, il ministro degli Esteri», ha dichiarato Blinken, aggiungendo «non potrei essere più grato. Siamo uniti per affrontare l’aggressione russa in Ucraina, alcune delle sfide poste dalla Cina» e per «cercare di portare una pace sostenibile e duratura in Medio Oriente», ha spiegato Blinken.
Tajani, dal canto suo, non ha esitato a ribadire il ruolo centrale degli Stati Uniti: «Gli Stati Uniti sono il nostro principale alleato nel mondo. Siamo insieme nella Nato a livello politico, ma anche i nostri militari sono gli uni fianco agli altri. Per quanto riguarda la difesa della libertà e della democrazia in Ucraina, lavoriamo insieme, per una pace giusta che significa libertà e non resa per Kiev. Ci auguriamo il cessate il fuoco in Libano. Lavoriamo per il cessate il fuoco a Gaza, ma con una visione per il day after, un approccio pragmatico che guarda oltre il “qui e ora” e pensa al domani»
Mentre a Fiuggi si disegna una visione di pace e stabilità, il passaggio di consegne negli Stati Uniti con il ritorno dell’amministrazione Trump si staglia all’orizzonte. Tajani ha voluto esprimere gratitudine per il lavoro con Blinken, sottolineando che il legame tra Roma e Washington «non è legato certamente a questo o all’altro governo». Un legame, dunque, che sembra destinato a sopravvivere ai “cambi della guardia”, proiettandosi come pilastro della stabilità transatlantica.