A Giugliano, in provincia di Napoli, rinvenuta dall’archeologo Luigi Lombardi, e dalla sua equipe, la Tomba del Cerbero

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I ricercatori italiani sono stati sempre protesi alla scoperta di grotte antiche  incontaminate e il nostro racconto prende il  via dai territori dell’antica Liternum, città legata a uno dei personaggi più famosi della storia romana: Publio Cornelio Scipione, conosciuto come Scipione l’Africano, e che oggi si trova nel comune di Giugliano, in provincia di Napoli. Parliamo dell’apertura di un sarcofago ritrovato nella tomba del Cerbero,  come comunicato da Alberto Angela  in una puntata del suo programma “Noos – L’avventura della conoscenza,” trasmessa su Rai 1, dove ha raccontato la scoperta della Tomba del Cerbero. Questa tomba a camera, risalente a oltre duemila anni fa, è stata ritrovata con tutti i suoi tesori intatti. Un’importante novità archeologica, ed ha catturato l’attenzione di molti la scoperta fatta dall’archeologo Luigi Lombardi e dalla sua equipe.

È stata scoperta all’interno di terreni coltivati nel Comune di Giugliano in Campania (Napoli), nell’ambito del programma di lavori condotti da Acqua Campania per il “Completamento e adeguamento del sistema di alimentazione idrica dell’area Flegreo Domitiana”, la Tomba del Cerbero: una tomba a camera, inviolata e in perfetto stato di conservazione, come  ha reso noto la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.

Grazie a ricognizioni di superficie, in occasione delle indagini archeologiche preliminari prescritte dalla Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli, che hanno portato al riconoscimento di una dispersione di materiale di epoca storica, e a un’intuizione di Simona Formola, funzionario responsabile per il territorio, è stato posizionato un saggio di scavo in corrispondenza dell’area che si è rivelata ricca di sepolture, con riti diversi (sia ad inumazione che ad incinerazione), che testimoniano il lungo utilizzo dell’area a scopi funerari, con più livelli di frequentazione, dall’età repubblicana a quella imperiale romana.

E’ un’eccezionale tomba a camera, inviolata e in perfetto stato di conservazione, che è stata rinvenuta all’interno di terreni coltivati, nell’ambito del programma di lavori condotti da Acqua Campania Spa per il “Completamento e adeguamento del sistema di alimentazione idrica dell’area Flegreo Domitiana”. L’ambiente presenta il soffitto e le pareti affrescate con scene mitologiche, Itti o centauri che sorreggono un clipeo sulla parete frontale, festoni che girano tutt’intorno la camera funeraria, e rappresentazioni figurate tra cui spicca un cane a tre teste, da cui la denominazione convenzionale del mausoleo come Tomba del Cerbero.

Tre klìnai dipinte, un’ara con vasi per libagioni, inumati ancora deposti sui letti funebri con ricco corredo, completano il quadro di una scoperta che, in questo territorio, non ha precedenti. Grazie a ricognizioni di superficie, in occasione delle indagini archeologiche preliminari prescritte dalla Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli, che hanno portato al riconoscimento di una dispersione di materiale di epoca storica, e ad un’intuizione della dottoressa Simona Formola, funzionario responsabile per il territorio, è stato posizionato un saggio di scavo proprio in corrispondenza dell’area che si è rivelata densa di sepolture, con riti diversi (sia ad inumazione che ad incinerazione), che testimoniano il lungo utilizzo dell’area a scopi funerari, con più livelli di frequentazione, in un arco cronologico di almeno quattro secoli, dall’età repubblicana a quella imperiale romana.

Quasi a delimitazione dell’area di necropoli, la cresta di un muro in opera incerta si è rivelato essere il fronte di una monumentale tomba a camera, con l’ingresso ancora ben sigillato dall’originale lastra di tufo di chiusura, appena intaccata sulla sommità per creare un varco e permettere evidentemente l’accesso in una successiva fase di utilizzo del mausoleo, ben chiusa infine con tegole.

La camera sepolcrale presenta il soffitto e le pareti affrescate, in perfetto stato di conservazione, con scene mitologiche, Itti o centauri che sorreggono un clipeo sulla parete frontale, festoni che girano tutt’intorno la camera, e rappresentazioni figurate, tra cui spicca un cane a tre teste, da cui la denominazione convenzionale del mausoleo come Tomba del Cerbero. E inoltre tre klìnai dipinte e un’ara con vasi per libagioni, inumati ancora deposti sui letti funebri con ricco corredo.

L’area della necropoli si pone significativamente in un punto nevralgico dell’ager Campanus, nei pressi di assi centuriali noti, ed equidistante dagli antichi assi stradali della via Cumis-Capuam e della via per Liternum. In particolare, da una prima analisi del contesto, sembra che la zona possa gravitare nella sfera culturale e politica di quest’ultima.

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