L’esercito israeliano si è ritirato all’alba dalla città di Jenin, in Cisgiordania, al termine di un’operazione antiterrorismo durata 10 giorni, la più lunga mai condotta nell’area. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Nel corso dell’operazione sono stati uccisi 21 palestinesi, afferma il ministero della Sanità dell’Anp. Jenin e il campo profughi adiacente, dove le ruspe dell’esercito hanno distrutto le infrastrutture, sono da tempo roccaforti di gruppi terroristici palestinesi. Finora, secondo l’Idf, nell’operazione sono stati uccisi più di 30 uomini, tra cui il capo di Hamas a Jenin. Ucciso anche il capo della Jihad islamica nell’area di Tulkarem. La violenza in Cisgiordania è aumentata nell’ultimo anno, in seguito all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Da quella data, le truppe israeliane hanno arrestato circa 5.000 palestinesi ricercati in Cisgiordania, tra cui più di 2.000 affiliati ad Hamas. Secondo il ministero della Sanità dell’Anp in questo periodo sono stati uccisi più di 670 palestinesi in Cisgiordania. L’Idf afferma che la stragrande maggioranza di loro erano uomini armati uccisi in scontri a fuoco. Nello stesso periodo, 29 persone, tra cui personale di sicurezza israeliano, sono state uccise in attacchi terroristici in Israele e in Cisgiordania. Altri sei membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi in scontri con terroristi in Cisgiordania.
Agenzia stampa palestinese: “L’Idf si è ritirato da Jenin, in Cisgiordania”
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