È più di una Stagione Estiva quella che il Teatro di Roma propone per l’Estate Romana programmando una rassegna lungo il mese di settembre che accenderà gli spazi esterni e interni di Villa Torlonia, dentro e fuori la scena con oltre 20 appuntamenti.
Dal 6 al 29 settembre il palinsesto di iniziative SOTTO UN SIPARIO DI STELLE A VILLA torloniA allunga l’estate per accompagnare tutte le sere spettatori e cittadini in uno scambio multidisciplinare di poetiche, linguaggi, artisti, offrendo serate d’arte tra musica, recital, prosa, spettacoli per bambini, grazie ad un progetto concepito e realizzato con il Municipio II di Roma, che vede continuare anche quest’anno la collaborazione del Teatro dell’Opera di Roma, e con il contributo artistico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
La rassegna sarà l’occasione per condividere con la città un’esperienza culturale ampia, inclusiva e plurale, diffondendo nel contesto museale della Villa una polifonia di artisti e creazioni, con spettacoli al tramonto sul palco in Teatro (ore 19 e ore 18 per le nuove generazioni) e appuntamenti serali a cielo aperto nell’arena del Campo dei tornei (ore 21).
Due spazi scenici da abitare e attraversare, accessibili e alla portata di tutti, in un incrocio performativo intessuto di voci dal jazz con Pasquale Innarella, il Trio Paolo Damiani e i musicisti della word music della Banda Ikona di Stefano Saletti, oltre ai concerti di classica e voci della lirica proposti dal Teatro dell’Opera e dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; a cui si affiancano recital fra musica e parola di grandi solisti dell’arte attoriale con Peppe Servillo, Lino Guanciale e creazioni della scena romana con Gioia Salvatori e Ivan Talarico; per passare al ciclotour di Andrea Satta e a giovani talenti del teatro contemporaneo come Niccolò Fettarappa e Tommaso Capodanno, fino al teatro di parola del premio Pulitzer Lynn Nottage con il coinvolgimento di interpreti afrodiscendenti; ma anche spettacoli per le nuove generazioni e famiglie sul palcoscenico in Teatro con l’arte del trasformismo degli Eccentrici Dadarò, la ricerca sul linguaggio in movimento del collettivo Kinkaleri e la parola in fiaba di Alessandro Portelli.
La rassegna si apre il 6 settembre nell’arena del Campo dei tornei con un programma di appuntamenti serali (dalle ore 21) che vede il teatro prendersi la scena con Gioia Salvatori, arguta espressione della comicità romana al femminile, con Di ridere di piangere di paura, un’opera tra prosa e poesia su musica di Simone Alessandrini, per districarsi nei disagi dello stare al mondo. La sapienza attoriale di Lino Guanciale dà voce ai personaggi di Er corvaccio e li morti (10 settembre), una “spoon river” romanesca dai sonetti di Graziano Graziani, con la complicità musicale di Gabriele Coen e Stefano Saletti, per restituire con parole aspre e strascicate del dialetto romano l’umanità malinconica raccontata dal custode di un cimitero immaginario. L’eclettico attore e cantante Peppe Servillo, accompagnato dal chitarrista Cristiano Califano, legge e canta La presa di Torino (11 settembre), un racconto di Maurizio de Giovanni tratto dal libro Il resto della settimana, per un’esilarante trasferta verso un’insperata vittoria del Napoli. Torna la stand-up comedian libera e alla ricerca di nuovi linguaggi, con la voce di Ivan Talarico, poeta del paradosso e performer in esplorazione di forme artistiche possibili, come nel suo Vaniloqui (12 settembre), tra proclami, canzoni, storielle. Uno dei talenti più promettenti del contemporaneo, Niccolò Fettarappa, in scena assieme a Lorenzo Guerrieri, con Apocalisse tascabile (14 settembre), atto unico eroicomico che ritrae una decadente società attraverso uno smaliziato apostolo under 30 e uno svogliato angelo dell’Apocalisse che annuncia invano la fine del mondo.
Il teatro cede la scena alla musica lasciando l’arena al jazz del sassofonista Pasquale Innarella, che si accorda al pianoforte di Ettore Carucci, al contrabbasso di Stefano Cantarano e alla batteria di Lucrezio De Seta, per suonare PASQUALE INNARELLA NEW QUARTET (7 settembre), un percorso in brani del musicista lungo la storia del jazz.
Voci della lirica con il dittico di concerti del Teatro dell’Opera: il recital gratuito per pianoforte e voce degli artisti di “Fabbrica” Young Artist Program con Omaggio a Nicola Stame, il tenore partigiano. La vita, il canto, la resistenza e la morte alle Fosse Ardeatine (8 settembre), su letture di Alice Palazzi da Il Tenore partigiano di Lello Saracino, nell’adattamento e regia di Antonella Lo Bianco, con i tenori Nicola Straniero, Eduardo Niave e il pianoforte di Pavel Tialo; a cui si affianca il recital Viaggio dall’aria alla canzone (18 settembre), su musiche di Puccini, Tosti, Bixio, Romero, Sorozobal e altri, con voce di Niave e il pianoforte di Zenoviia-Anna Danchak.
Si continua con il concerto gratuito della Banda del Corpo di Polizia di Roma Capitale (15 settembre), complesso tra i più innovativi, che offre un repertorio di alto livello artistico confermandosi un veicolo di diffusione della cultura musicale.
Segue il concerto jazz Last Land Band (17 settembre) del contrabbasso di Paolo Damiani, in accordo con il chitarrista Antonio Jasevoli, per una nuova poetica jazzistica in trio con Elena Paporusso. Con il concerto MANDOL-IN-TOUR (19 settembre) Sonia Maurer (mandolino barocco e napoletano), Laura Pugliese (soprano) e Salvatore Carchilo (clavicembalo) ci guidano nella storia del mandolino sulle note di Frescobaldi, Scarlatti, Beethoven, Mozart, Calace.
Il programma è puntellato anche dalle prestigiose proposte dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nella comune visione di promuovere l’arte musicale, arricchendo la rassegna con un dittico di concerti: il Trio Zefír, composto dagli Allievi dell’Alta Formazione Alina Taslavan (violino), Giulia Sanguinetti (violoncello) e Federico Pische (pianoforte), sul palcoscenico in Teatro (19 settembre) con le pagine del repertorio da camera di Mendelssohn e Beethoven, offrendo l’ascolto rispettivamente del Trio n. 2 in do minore per violino, violoncello e pianoforte, op. 66 e del Trio per archi e pianoforte n. 7 in si bemolle maggiore, op. 97 “L’Arciduca”; mentre nell’arena esterna il concerto dell’Ensemble di trombe guidato dalla prima tromba solista dell’Orchestra dell’Accademia, Andrea Lucchini, Trumpet Harmonies (21 settembre), un itinerario dai classici rivisitati per un organico di 12 trombe alle colonne sonore fino ai classici del tango e del pop, su musiche di Williams, Queen, Piazzolla, Rota, Morricone, Bacharach e altri.
Si continua in musica nell’arena con il concerto-manifesto della Banda Ikona di Stefano Saletti con Cantare il Sabir, la lingua del mare (20 settembre), un folk world-mediterraneo che miscela ritmi dalla tradizione popolare del Sud e melodie balcaniche – dalla greca a quelle arabe e sefardite, fino al recupero dell’antica lingua franca del Mediterraneo, il Sabir – con Le Voci del Mediterraneo (Barbara Eramo, Gabriella Aiello, Yasemin Sannino, Raffaella Misiti, Fabia Salvucci, Raffaella Siniscalchi) e i musicisti Gabriele Coen, Mario Rivera e Giovanni Lo Cascio, in un unico flusso sonoro che unisce più culture per una possibile “identità mediterranea”.
Ultimo appuntamento nell’arena con la tappa romana del ciclotour La bellezza in bicicletta. 100 anni per 1000 chilometri con Alfonsina Strada (22 settembre), ad opera di Andrea Satta, sulle orme della donna simbolo della liberazione femminile nello sport: un viaggio in bicicletta lungo le tappe del Giro d’Italia del 1924, il primo che vide una donna tra ciclisti uomini, per incontrare le operatrici dei centri antiviolenza impegnate nella conquista della parità di genere.
L’estate prende posto anche sul palcoscenico del Teatro Torlonia con un programma di spettacoli al tramonto. Si inizia con il trittico di proposte dedicato alle nuove generazioni e famiglie (ore 18): la fiaba dall’ultimo libro di Alessandro Portelli, La Principessa Cincillà e la torta di compleanno (13, 14 e 15 settembre), messa in scena utilizzando il teatro di figura, la lettura ad alta voce e l’antica arte giapponese del kamishibai (una forma di narrazione di carta con un narratore che si spostava per villaggi con il suo teatrino/butai); seguono gli Eccentrici Dadarò con CHE SCOTCHatura!!! (21 e 22 settembre), un omaggio al clown russo Slava Polunin, ma anche a due mestieri “di strada”, quello del clown e quello del burattinaio, capaci di guardare con forza al domani nonostante le imprevedibilità della vita; con EVERYONE GETS LIGHTER | ALL! (28 e 29 settembre) i Kinkaleri propongono una performance coreografica sulla trasmissione di un alfabeto gestuale inventato dalla compagnia – presentato dal performer Marco Mazzoni e a cura di Massimo Conti – che dall’atto divulgativo diviene danza mediato da un misterioso linguaggio segreto, il codiceK, fornendo ai ragazzi le possibili applicazioni che coinvolgono il corpo nella sua potenzialità comunicativa.
Il palcoscenico di Torlonia diventa anche vetrina performativa per le restituzioni sceniche di due progetti formativi e di connessione interculturale del Teatro di Roma (ingresso gratuito): la pièce della drammaturga afroamericana, unica donna ad aver vinto due volte il Premio Pulitzer per la drammaturgia, Lynn Nottage, con il suo Fabulazione, o la rieducazione di Undine (18 settembre), nella traduzione di Valentina Rapetti e la regia di Paola Rota, con il coinvolgimento di giovani interpreti italiani e afrodiscendenti, per tracciare l’itinerario di una brillante imprenditrice afroamericana dalle umili radici e mappare tematiche come la ricerca dell’identità, la performatività di razza, genere e classe (dal progetto African American Drama on the Italian Stage per l’inclusione di artisti e spettatori afroitaliani, in collaborazione l’Università della Tuscia e il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, recentemente insignito del premio Italian Black Movie Awards – Amleta 2024 nelle categorie attrice emergente per Eny Cassia Corvo, menzione speciale alla compagine attoriale e menzione speciale per il miglior progetto teatrale inclusivo).
Segue APOCALISSE IN CORSO (27 settembre) una drammaturgia collettiva che agguanta il comico attraverso l’esplorazione dell’Apocalisse nella messa in opera del talento artistico di Tommaso Capodanno, regista e dramaturg di potente energia, assieme alla collaborazione sui testi di Matilde D’Accardi, con gli interpreti del Corso di Perfezionamento, per una partitura teatrale ambientata in un condominio romano nel quale la fine del mondo è già iniziata.