Aldo Spinelli, l’uomo da teca dell’inchiesta genovese, visto tra Montecarlo e yacht, donne e politici, utilizzati e giocati quali semplici stumenti di affermazione personale

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C’è anche un’altra inchiesta che vede coinvolto il commendatore Aldo Spinelli, ma in veste di rappresentante legale della Spinelli srl. L’imprenditore, dalla settimana scorsa ai domiciliari nell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto anche il presidente della Regione Liguria, è coinvolto in una indagine per traffico di rifiuti speciali verso la Turchia. Per oggi c’è l’udienza preliminare: il giudice ne ha disposto la traduzione ma Spinelli rinuncerà.

L’inchiesta, coordinata dai sostituti della Dda genovese Federico Manotti e Andrea Ranalli, riguarda un traffico di rifiuti speciali non pericolosi da Cuneo e provincia fino al porto di Genova da dove avrebbero dovuto raggiungere la Turchia.

Sarebbero state trecentocinquanta tonnellate mosse in container in sedici viaggi. Gli investigatori avevano scoperto che dai moduli di accompagnamento le sostanze trasportate risultavano essere ritagli di materia plastica, più semplici da gestire e smaltire ma, soprattutto, meno cari da trattare.

Dietro il traffico, secondo la Procura, ci sarebbero quattro società e otto persone. Tra le società coinvolte la Spinelli srl, che con i sedici trasferimenti di container fino allo scalo genovese avrebbe violato le prescrizione in materia di trasporto di rifiuti. Le accuse, a vario titolo, sono di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica in atto pubblico con l’aggravante ambientale, trasporto di rifiuti in violazione di prescrizioni e due illeciti amministrativi. I fatti risalgono al gennaio 2020.

Aldo Spinelli, conosciuto come  la mummia di Montecarlo, dove si trasferiva nel weekend dopo aver imbarcato sul suo yacht Leila 2,  dove sarebbero avvenuti gran parte degli accordi, secondo quanto riportato da Repubblica. Il nome è evidentemente un omaggio alla moglie dell’imprenditore calabrese. Spinelli imbarcava un’orda di mantenuti ambosessi, avendo lo stile di vita  degli anziani milionari dei film Anni 50, quelli astutamente vezzeggiati dalle material girl che sanno di essere sedute sulla propria fortuna.   Spinelli,  uno scialacquatore furbo ed intelligente con le belle donne e con gli amministratori e i politici. Furbescamente si fa gioco degli uni e delle altre: gli uomini, politici e non,   sono semplici strumenti. Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente dell’autorità portuale di Genova, è niente altro che  un debole  inebriato dal lifestyle da ricchi – tourbillon di donne, regali a ex mogli, feste di matrimonio fastose per i figli – assicuratogli dai ricchi veri come Spinelli, in cambio di favori. Ma siccome non è abbastanza ricco di suo, a volte si ritrova a dover chiedere in prestito a una vecchia fiamma i soldi che gli servono per fare bella figura con quella nuova.

Per cogliere le persone intercettate e quello che ne conseguiva da esse e dalle conversazioni carpite nell’inchiesta genovese si coglierà che intorno a Spinelli c’è tutto un mondo fermo al cafonal tangentaro, custode di tradizioni che scaldano ancora il cuore all’italiano over-60: le baldorie a Montecarlo, le due massaggiatrici in camera, l’aragosta sullo yacht, le amanti che si lasciano rabbonire con braccialetti di Cartier e borsette di Chanel da tizi che fra loro le chiamano ‘bagasce’.

Aldo Spinelli, arrestato nell’ambito dell’inchiesta in Liguria, è stato famoso soprattutto nel mondo del calcio. Prima presidente del Genoa, poi del Livorno. Il 1 marzo 1999 diventa presidente del Livorno, mette a frutto l’esperienza maturata nella gestione genoana dando inizio alla scalata della squadra toscana. Dalla Serie C1 fino alla Serie A, conquistata nel 2004. Disputando poi quattro campionati consecutivi nella massima serie con anche una partecipazione in Coppa UEFA nella stagione 2006-2007 (arrivando fino ai sedicesimi di finale). Dopo appena un anno di purgatorio in Serie B, a causa della retrocessione avvenuta nel 2008, Spinelli riporta il Livorno in Serie A nel giugno 2009. Ma la squadra non riuscirà a salvarsi da una nuova retrocessione.

Il 16 marzo 2021 muore Leila Cardellini, moglie dell’ex presidente di Genoa e Livorno, Aldo Spinelli. Nata a Casola in Lunigiana, provincia di Massa, la donna aveva 81 anni e combatteva da tempo con una malattia. I due erano sposati dal 1965. Si erano conosciuti nei primi anni Sessanta a Genova quando l’ex patron del Grifone era agli albori della propria carriera imprenditoriale. Un tipo riservato, tanto che è stata poco ad eventi pubblici.

I due hanno avuto un figlio, Roberto Spinelli, anche lui imprenditore nel settore logistico ed ex amministratore delegato del Livorno, anche lui implicato nell’inchiesta di Genova.

Un patrimonio netto di 43,5 milioni e ricavi che sfiorano i 200 milioni, queste le cifre che emergono nel consolidato delle varie società collegate e controllate di Aldo Spinelli. Un gruppo con 732 addetti. In una delle intercettazioni Spinelli, riferendosi al suo gruppo, dice che “vale un miliardo”, come riportato da affaritaliani.

A inizio del 2023 ha venduto il 45% della stessa Spinelli alla Lightouse Italy emanazione di Hapag Lloyd, colosso tedesco del trasporto marittimo, mantenendo il 55%. “Le parti – dissero allora i protagonisti del deal – hanno concordato di non rilevare alcun dettaglio finanziario dell’operazione”. Il bilancio consolidato della Spinelli srl, principale operativa, nel 2022 mostrava debiti verso banche saliti a quasi 23 milioni di euro rispetto ai 17 milioni del precedente esercizio. Gli istituti creditori sono Bper (8 milioni), Banco Bpm (circa 2 milioni), Bnl (2,8 milioni) e Crédit Agricole Italia (10 milioni).

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