Cappello da cowboy, Kimbal Musk, insieme ad Andrea Stroppa, non è passato inosservato davanti all’ingresso di Palazzo Chigi. Secondo fonti di governo Giuli era a palazzo Chigi per un incontro già previsto. Dovendo vedere Kimbal Musk ha chiesto di poterlo ricevere nella sede del governo. Poi “ha chiesto alla premier se avesse la possibilità di andare a stringergli la mano. Cosa che è avvenuta”. Il fratello di Musk “ha presentato a Giuli, durante l’incontro privato, alcuni progetti della sua società che fa intrattenimento culturale attraverso nuove tecnologie di livello globale. Il ministro Giuli lo ha ascoltato. E, come Mic, valuterà questa, come tante altre proposte culturali di imprenditori che costantemente arrivano”.
Terribilmente scontato, le opposizioni, partendo dal Pd, sollevano il caso, giocando sulle pericolosissime ingerenze di Musk, braccio destro di Trump. Dopo l’inutile crociata per il presunto saluto romano del magnate, che aveva ben altre motivazioni, l’attenzione si è spostata sul fratello minore. Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura, coglie l’occasione e chiede chiarimenti. Ormai per le sinistre a corto di argomenti chiedere ‘chiarimenti’ a un esponente del governo, quando non direttamente alla premier Meloni, è diventato il ‘sinistro’ sport della sinistra: “Giuli spieghi i contorni dell’incontro con Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, che oggi è stato a Palazzo Chigi, accompagnato da Andrea Stroppa e Veronica Berti”, incalza la parlamentare piddina.
I grillini si accodano alla richiesta di chiarimenti: “Alessandro Giuli, in qualità di ministro della Cultura, ha il dovere di rispondere e non di fare battutine criptiche. L’incontro con Kimbal Musk si è svolto a palazzo Chigi, una sede istituzionale, non a casa sua. Proprio per questo motivo, ha l’obbligo di spiegare pubblicamente cosa si sono detti”.
Uomo d’affari e filantropo, Kimbal Musk, 52 anni, siede nel board di Tesla e sui social si definisce chef, ristoratore, filantropo e imprenditore del settore alimentare. “Per oltre due decenni – si legge sul suo profilo sul sito di Tesla – ha co-fondato e investito in aziende nei settori della tecnologia, dell’ospitalità, dell’intrattenimento e dell’agricoltura. La sua missione personale è dare potere agli innovatori e ampliare le tecnologie sostenibili che aiutano a contribuire a un futuro più felice e più sano”.
“Di che progetti abbiamo parlato? Solo cose belle, è troppo presto per anticipare, però si parla di cose belle”. Risponde così ai cronisti il ministro della Cultura Alessandro Giuli, uscendo da palazzo Chigi dopo l’incontro con il fratello di Elon Musk, Kimbal, e il referente italiano del patron di X, Andrea Stroppa. Riguardano l’Italia? “Anche, di più non posso dire sennò si va troppo avanti. In quali settori? Se ci sono io in genere si parla di cultura. Tutti i rami della cultura”.
Vittorio Feltri ad alzo zero contro le contestazioni dell’opposizione al governo Meloni. Intervistato da Il Foglio, il giornalista fondatore di Libero liquida da par suo le critiche secondo cui i veri “dazi” per la premier sarebbero rappresentati dai suoi ministri: “Ma per carità. E’ il solito ritornello”. Pura fantasia? “No. Semmai è assenza di fantasia. La classe dirigente scarsa è una solfa che si ripete e che si alterna alla cantilena sul fascismo. Pensiamo pure a quel riccone americano che ha fatto il saluto romano…”.
Anche lui lo “hanno fatto diventare fascista” mentre il suo, con il braccio teso, “era il saluto romano di Giulio Cesare. E mi pare evidente”. Fattuale? “Fattuale”. “Semmai era un gesto – continua Feltri- che indicava la volontà di lanciare il cuore oltre l’ostacolo”.