Alex Marangon, barista 26enne di Marcon (Venezia), scomparso durante un raduno sciamanico a Vidor (Treviso) e trovato morto su un isolotto nel Piave dopo due giorni di ricerche, tra dubbi sulla droga degli sciamani e ipotesi di omicidio, viste le numerose ferite alla testa, dopo aver sentito tutti i partecipanti alla cerimonia sciamanica, acquisisce realtà il contorno di una morte violenta: un omicidio. L’autopsia sembra spazzare via ogni dubbio: il barman veneziano non si è suicidato, e non è morto per annegamento, né per gli effetti delle pratiche sciamanico-curative durante la due giorni privata all’abbazia di Santa Bona a Vidor (Treviso), che è il reato per cui si procede. Quelle ferite rilevate sulla testa del giovane, probabilmente inferte con un corpo contundente, indicano tutt’altra direzione su cui proseguire le indagini.
La Procura trevigiana decide di voler sentire tutti e venti i partecipanti al Sol de Putumayo, organizzato a pagamento dalla coppia Andrea Gorgi Zuin (Zu) e Tatiana Marchetto (Tati), perché tra la sua scomparsa e l’allarme dato alle sei di mattina ci sono tre ore di buio visto che non si sa bene cosa sia successo nell’abbazia sconsacrata.
C’è poi il fatto che oltre alle due pozioni del potente allucinogeno ayahuasca, venerdì e sabato, pare che il ragazzo, sofferente di asma, per allievare il disagio si sia sottoposto anche a un’iniezione di veleno di rana amazzonica sapo/kambo, altra pratica curativa sciamanica. L’ayahuasca è una sostanza vietata, non solo in Italia, per i suoi potenti effetti allucinogeni.
“E’ una porcheria recentemente usata anche da noi, purtroppo”, afferma Roberto Calabria, direttore del Sert di Cosenza a proposito dell’ayahuasca.
“La bevanda psichedelica-dice Calabria- si prepara con diverse piante amazzoniche e, grazie alla dimetiltriptamina presente naturalmente nelle piante impiegate per il decotto, è in grado di indurre effetti visionari oltre che purganti. Ha un sapore amaro ed è una delle schifezze apparse recentemente sul mercato. Se combinata con alimenti come formaggi o banane, e altri, l’ayahuasca può avere effetti avversi, in alcuni casi letali, dato che gli inibitori delle monoamminossidasi rendono indigeribili alcune delle loro componenti”, aggiunge Calabria.
Con la parola ayahuasca vengono contemporaneamente designate tanto la liana Banisteriopsis caapi in sé stessa quanto l’intera preparazione: la liana è infatti considerata dagli sciamani la “pianta maestro” per eccellenza, che custodisce e apporta l’insegnamento (sebbene necessiti delle altre piante per manifestare tale insegnamento) e in quanto tale trasmette il nome all’intera bevanda.
Il suo corpo è stato ritrovato con il cranio tumefatto e alcune ferite al torace, probabilmente dovute al trascinamento del suo corpo lungo il fiume, da parte della corrente. E anche il segno di un morso sul fianco, all’altezza dell’addome.