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Ammiraglio Nato Cavo Dragone: ‘Inutile esercito Ue, bene la difesa comune. La guerra non conviene neanche a Mosca’

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Sulla guerra in Ucraina, con la ripresa dei colloqui tra Washington e Kiev dopo lo strappo tra i presidenti Donald Trump e Volodymyr Zelensky, Trump ha detto ai giornalisti di aspettarsi risultati «piuttosto buoni, faremo molti progressi» dagli incontri con la delegazione ucraina. «Forse non in un futuro lontano, questa settimana avrete dei risultati piuttosto buoni dall’Arabia Saudita», ha detto, aggiungendo che «potrebbero accadere cose molto grandi» e facendo riferimento anche agli incontri con la Russia, sebbene senza condividere alcun dettaglio.

Secondo indiscrezioni della Cbs, che aveva citato funzionari statunitensi, gli Usa starebbero ancora condividendo alcune informazioni di intelligence con Kiev. «Io dico che gli ucraini non hanno le carte. Nessuno ha davvero le carte. La Russia non le ha» e «quello che bisogna fare è arrivare a un accordo e fermare le uccisioni. È una guerra senza senso e riusciremo a fermarla», ha detto ancora Trump, secondo quanto riportato da Fox News. Ma, secondo quanto riferito da Nbcnews, gli Usa punterebbero a ottenere che Zelensky accetti l’idea di concessioni territoriali a favore della Russia e l’avvio di un percorso che porti il Paese alle elezioni. «Fino al cessate il fuoco, darei all’Ucraina quello che serve in termini di intelligence e di armi. Per quanto riguarda la Russia, varerei sanzioni contro le banche e il settore energetico costringendo Putin a negoziare. Se non si impegnano nel cessate il fuoco e nei colloqui di pace con l’amministrazione Trump – ha concluso – dovremmo introdurre sanzioni pesantissime».

Se «Vladimir Putin attaccasse la Nato, la reazione sarebbe devastante. Perderebbe. E lui lo sa». A dirlo è stato il segretario generale della Nato Mark Rutte, a Bruxelles in conferenza stampa alla vigilia della ministeriale Difesa dell’Alleanza Atlantica, durante la quale ci sarà anche l’esordio del nuovo segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth. Per Rutte, oggi nella Nato «deterrenza e difesa sono molto forti». «La Nato deve essere un’organizzazione letale, altrimenti non possiamo mantenere la deterrenza, e questo è fondamentale», ha proseguito Rutte, mettendo in guardia sul processo di riarmo della Russia e sull’accelerazione impressa all’industria bellica dalla Cina.

La Russia negli ultimi giorni ha intensificato gli attacchi, colpendo il Donetsk con raid pesantissimi, e ha aumentato la pressione per riconquistare il Kursk, la regione che le forze ucraine hanno invaso da agosto 2024. Il controllo di una porzione del Kursk sarebbe una carta che Kiev potrebbe spendere al tavolo delle trattative. Trump, tra i vari paletti, ha detto e ripetuto che gli Usa si tireranno fuori dal quadro se l’Ucraina non mostrerà disponibilità all’accordo. La prospettiva di un disimpegno americano avrebbe un impatto devastante, ha detto il senatore repubblicano Lindsey Graham a Fox News, aggiungendo che «finché si combatte, se premessimo il grilletto sull’Ucraina sarebbe una situazione peggiore rispetto all’Afghanistan». «Fino al cessate il fuoco, darei all’Ucraina quello che serve in termini di intelligence e di armi. Per quanto riguarda la Russia, varerei sanzioni contro le banche e il settore energetico costringendo Putin a negoziare. Se non si impegnano nel cessate il fuoco e nei colloqui di pace con l’amministrazione Trump – ha concluso – dovremmo introdurre sanzioni pesantissime».

Via libera di Bruxelles al libro Libro Bianco sul futuro della difesa europea illustrato da Ursula von der Leyen. Il testo, passato con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti su 669 votanti, invita l’Ue ad agire con urgenza per garantire la propria sicurezza. Si chiede che le risposte ai rischi esterni siano “simili a quelle in tempo di guerra” e “accoglie con favore il piano ReArm Europe, proposto il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione”.

Ue, via libera al Libro bianco sulla difesa comune
Via libera con 442 sì, 98 no e 125 astensioni anche al testo di una risoluzione sulla “incrollabile sostegno dell’Ue all’Ucraina, dopo tre anni di guerra di aggressione della Russia”. Approvato anche un emendamento che “accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell’Ucraina e degli Stati Uniti a seguito del loro incontro nel Regno dell’Arabia Saudita”. Compresa la ripresa dell’assistenza militare e della condivisione di intelligence da parte degli Stati Uniti, nonché una proposta per un accordo di cessate il fuoco di 30 giorni.

Tra le proposte strategiche anche “la creazione di un Consiglio dei ministri della difesa” e “il passaggio dall’unanimità alla maggioranza qualificata per le decisioni dell’Ue in questo settore, ad eccezione delle operazioni militari con mandato esecutivo”. “È ora di costruire un’Unione europea della difesa che garantisca la pace nel nostro continente attraverso l’unità e la forza”, aveva detto Ursula von der Leyen, parlando alla plenaria di Strasburgo. “Non si tratta di minacciare o conquistare, ma di scoraggiare qualsiasi attacco dall’esterno, mosso dall’odio contro un’Europa unita. Questo è il compito della nostra generazione”. Alzano la voce i pacifisti senza se e senza ma del movimento 5Stelle e di Avs, che definiscono una “pagina nera per la democrazia europea”. Convinti che il piano folle di 800 miliardi “aumenterà l’escalation militare e impoverirà ulteriormente la nostra Europa”.

Mosca: “Führer Ursula sta rimilitarizzando l’Europa”
Non è tardata ad arrivare la reazione furibonda di Mosca. a. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in un’intervista rilanciata dall’agenzia di stampa russa Tass, ha paragonato la presidente della commissione Ue a Hitelr. “Führer Ursula sta mobilitando tutti per la rimilitarizzazione dell’Europa”, ha detto parlando di “soldi incredibili”.

“La storia ci dice che la guerra è un pessimo affare per tutti e proseguirla è un azzardo pericoloso. Non dobbiamo dimenticare che anche la Russia sta pagando un prezzo altissimo”, afferma al ‘Messaggero‘ il presidente del Comitato militare della Nato, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “A livello politico la necessità di stabilire nuove ‘alleanze strategiche’ con l’Iran, la Corea del Nord e la stessa Cina comporta rinunce molto gravose – aggiunge – Al di là delle narrative propagandistiche, credo che le autorità russe siano consapevoli di questa realtà e del fatto che dovranno fare i conti con un dopoguerra non facile”. Quanto al rischio di una frattura nella Nato, ”non vedo assolutamente il rischio” afferma Cavo Dragone.

Cavo Dragone sulla paventata frattura Nato: non vedo il rischio
E sulle garanzie per Kiev sottolinea: ”La prima garanzia continueranno a essere le Forze Armate ucraine. Kiev continuerà a ricevere da più paesi contributori un sostegno importante”. Quanto alle garanzie politiche ”saranno definite da un giusto accordo di pace che, per essere anche valido e duraturo, dovrà offrire garanzie per tutte le parti coinvolte”. Il piano per una missione di interposizione internazionale in Ucraina è “possibile e utile ma solo a condizioni molto precise – afferma – Innanzitutto, un cessate il fuoco chiaro e rispettato da entrambe le parti. Poi, un mandato forte, preferibilmente sotto egida Onu.

Infine, una forza credibile, multinazionale e possibilmente non solo di forze europee, con una presenza significativa lungo tutto il confine russo-ucraino”. Sull’esercito comune europeo, Cavo Dragone infine sottolinea: ”Come per la Nato, non è corretto parlare di un ‘esercito europeo’, ma di forze che vengono messe a disposizione di un’organizzazione da parte degli stati membri, per specifiche attività e periodi di tempo limitati. Quindi più che di esercito comune europeo, io parlerei di missioni ed operazioni europee che devono avere come comune denominatore delle forze interoperabili e intercambiabili”.

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