Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e Vicepremier, è intervenuto il 21 maggio a Otto e Mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Durante l’intervista, Tajani ha discusso temi di grande attualità come il caso di Chico Forti, la politica estera italiana e le necessarie riforme della giustizia.
Il primo tema affrontato è stato il rientro in Italia di Chico Forti. Tajani ha spiegato: “Tra Chico Forti e Giorgia Meloni c’è stato un incontro privato. Meloni si è sempre battuta come persona perché convinta, come molti italiani, della sua innocenza. Tuttavia, nessuno ha mai affermato che Forti non è stato condannato e che deve essere rilasciato“. Forti, condannato per omicidio negli Stati Uniti, ha molti sostenitori in Italia che credono nella sua innocena.
Alla domanda di Gruber su cosa avrebbe fatto da premier, Tajani ha risposto: “Io non sarò mai premier…“. Ha poi aggiunto: “Considero Meloni una persona leale. Non sempre condividiamo le stesse idee essendo di partiti diversi, ma governiamo insieme perché gli elettori ci hanno scelto“.
Tajani ha anche parlato della politica estera, concentrandosi sulla situazione in Medio Oriente. “La posizione dell’Italia sullo Stato palestinese è equilibrata. La maggioranza dei Paesi del G7 si è astenuta. Ribadisco la disponibilità a partecipare a una forza di pace per la Palestina così come facciamo in Libano“, ha dichiarato, sottolineando l’impegno italiano per una soluzione pacifica e bilanciata.
Un tema centrale dell’intervista è stato quello delle riforme della giustizia. Tajani ha evidenziato l’urgenza di interventi sia nella giustizia penale che civile: “È importante riformare la giustizia penale e civile nel nostro Paese. La lentezza della giustizia civile ci costa un danno tra il 2% e il 3% del Pil. Per quanto riguarda la giustizia penale, i dati mostrano che la maggioranza degli imputati vengono assolti“.
La riforma della giustizia, secondo Tajani, punta a garantire un processo più equo e trasparente. “La separazione delle carriere serve a garantire un processo equo, dove difesa e accusa sono sullo stesso piano, permettendo al cittadino di sentirsi tutelato. – afferma il vice premier – Non è una misura contro la magistratura. La riforma non mette i magistrati alle dipendenze del governo. – Conclude così Tajani – L’ANM ha una sua posizione, ma perché rappresenta una categoria. La riforma della giustizia, che presto sarà discussa nel Consiglio dei Ministri, non punta a mettere i pm sotto il controllo del governo. I magistrati continueranno a essere selezionati per concorso“.
E’ partito dal carcere di Verona accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria. Forti ha infatti ricevuto il permesso dei giudici di sorveglianza per incontrare l’anziana madre 96enne. Sotto casa di Forti grande folla di giornalisti, operatori e qualche curioso. Il colloquio con la madre, che Forti non vedeva da 16 anni, è durato circa 4 ore.