Una bella iniziativa a Napoli, ai quartieri spagnoli.
I cugini Giancarlo e Francesco Esposito, nativi di questi vicoli, hanno aperto due giorni fa una libro-pizzeria, una “pizzoteca”, in vico Lungo Gelso.
Trenta posti a sedere su due livelli, fra tanti libri e ai ritratti dei napoletani più illustri.
L’arte della pizza si fonde con la cultura ed è bello che questo accada proprio in una zona, un tempo degradata, oggi in grande crescita turistica.
Il forno è a gas, dei tre possibili quello che meno preferisco, ma il risultato è ottimo, le pizze dalla classica forma a “ruota di carro” sono molto digeribili, tanto da essermi permesso subito dopo una pastiera alla vicina pasticceria Fiore, uno dei migliori indirizzi in città.
Ma se il risultato è buono già dall’apertura è perché Giancarlo, uno dei due cugini che ha avuto in eredità le mura del locale dalla nonna, ha già da tempo alcune pizzerie a New York.
Prezzi alla portata, con un’unica eccezione per la pizza all’ananas a un milione di euro, quale pegno da pagare in affronto alla tradizione.
Meritevoli anche di iniziative sociali, come la “pizza in sospeso” sulla scia del caffè, e per la volontà di promuovere dei corsi per pizzaioli a favore dei giovani detenuti del carcere minorile di Nisida.