Arianna Meloni e lo spot renziano dei ‘parenti d’Italia’

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Nella vigilia  di Ferragosto, nei luoghi di vacanza vengono partorite, mediaticamente, dalla sinistra sortite social che vengono riprese dai giornali  di sinistra.  A caso, citiamo l’ultima sortita social della senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, che discorrendo sui social, dal proprio account X lancia una provocazione indirizzata a Arianna Meloni:

«Arianna Meloni ieri era sui giornali per l’influenza sulle nomine in Rai, oggi per Fs. A questo punto mi chiedo: non potrebbero farla direttamente ministra dell’attuazione del programma? Parentocrazia», posta su X la renziana. Poi, c’è la deviazione “eccellente” impressa, sempre via tweet, da Matteo Renzi.

Il “casus belli” pre ferragostano montato ad arte,  già da Repubblica e Fatto Quotidiano,   è quello relativo a una presunta ascendenza di Arianna Meloni sulle nomine di governo. Renzi e compagni, determinati a sostenere una presenza e un’influenza pervasiva di Arianna Meloni sulle scelte dell’esecutivo, insistono a sostenere,  e a ironizzare,  su una presunta partecipazione dell’esponente FdI alle riunioni sul tema a Palazzo Chigi.

Renzi ha provveduto a rincarare la dose scrivendo online: «Alcuni organi di stampa hanno raccontato di una riunione a Palazzo Chigi con oggetto le nomine in Rai, cui avrebbe partecipato la sorella della Premier. Arianna Meloni – ha scritto  il leader di IV su X ripercorrendo tutto l’albero genealogico della sorella del presidente del Consiglio – è moglie di un ministro, sorella della Premier ma non risulta avere – al momento – alcun ruolo di Governo: non può essere la parentocrazia a guidare viale Mazzini. Italia Viva con l’onorevole Boschi ha chiesto se e a quale titolo la dottoressa Arianna Meloni abbia partecipato alla riunione. Nessuna risposta o smentita».

«Oggi alcuni organi di stampa – continuava il leader di Italia Viva – hanno ipotizzato nelle prossime nomine del gruppo FS venga valorizzata una manager giudicata fedelissima della sorella della Premier e Italia Viva, con l’onorevole Paita,  ha chiesto di fare chiarezza su questo tema, così cruciale in un mese di sofferenza per chi usa il treno. Nessuna risposta o smentita».

Dopo il post con attacco sui “Parenti d’Italia” di Matteo Renzi, arriva la replica di Arianna Meloni via Facebook sulle nomine di governo e la presunta partecipazione dell’esponente FdI alle riunioni sul tema a Palazzo Chigi.

“Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Italia – scrive la sorella della premier ed esponente di Fratelli d’Italia -, leggendo la rassegna stampa, so che dovrò smentire l’ennesima fake news dei quotidiani di sinistra, veri e propri spacciatori di notizie inventate di sana pianta. A questo punto mi chiedo, ma non sarà una strategia? Una strategia messa a punto e studiata non per distruggere me, che chiaramente come militante poco conto, ma magari per infangare e dipingere la sorella del presidente del Consiglio come traffichina e melmosa? Non credo che si riuscirà nell’intento, mia sorella non perderà le staffe e continuerà il suo lavoro”. 

“Per quanto mi riguarda – aggiunge – parlano per me: la mia storia, tutte le persone che mi conoscono e soprattutto la vita che conduco. Ps: scrivo il concetto per esteso in modo chiaro, a prova di Renzi che continua a non capire: non ho mai partecipato – conclude Arianna Meloni – ad alcuna riunione che abbia avuto come oggetto nomine di governo. Auguri di buon ferragosto a tutti”.

La senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli, rispedisce le accuse al mittente,  esprimendo la sua solidarietà per il doppio affronto ricevuto,  commenta: «Patetica la senatrice Paita che si presta, sotto dettatura del “padre padrone” Renzi, a muovere accuse infondate ad Arianna Meloni, colpevole solo di essere una donna libera che ha conquistato con la militanza ogni incarico ricoperto e non è stata eletta in Parlamento grazie a una lista bloccata».

E ancora. «Le parlamentari alla Paita, strumenti arrendevoli del maschio padrone che si nasconde alle loro spalle, fanno regredire di decenni le lotte per l’emancipazione femminile. Solidarietà ad Arianna Meloni per questi attacchi scomposti e grande tristezza per lo stato di sottomissione palese della povera Paita».

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