‘Vorremmo portare l’Europa a essere centrale in Occidente, e l’Italia a essere centrale in Europa in tutti i processi decisionali: dallo sviluppo industriale alla difesa comune, dalla gestione dei fenomeni migratori alla Pac, la politica agricola’, dice in un’intervista al Giornale, Arianna Meloni, sorella del presidente del Consiglio e capo della segreteria di Fratelli d’Italia.
‘Le imminenti elezioni sono una straordinaria occasione per cambiare l’assetto politico europeo e fare dell’Italia, dell’orgoglio italiano, il perno di una nuova Europa – aggiunge Arianna Meloni nell’intervista rilasciata a Hoara Borselli -. Ecco perché votare Giorgia e Fratelli d’Italia il prossimo giugno è fondamentale per dare maggiore forza e peso alla nostra nazione in Europa. E Giorgia è stimata ovunque. Tutti la guardano come un esempio. Perché è una persona che non è mai scesa a compromessi, che è arrivata al governo dicendo quel che pensa e facendo quel che dice’.
Sul premierato la capo segreteria di FdI ricorda che ‘è una delle nostre storiche battaglie: restituire agli italiani vera centralità dando loro la facoltà di scegliere da chi essere governati. Basta con i giochi di palazzo – la sovranita’ appartiene al popolo e, attraverso questa riforma, la sovranità potrà essere davvero compiuta. Non capisco questa levata scudi contro una proposta che semplifica e fa chiarezza nel dare un governo stabile all’Italia». Perché il premierato non è una riforma cucita su misura del governo Meloni, è una riforma che restituisce solidità a chiunque andrà a governare in futuro, al di là dei partiti, in un ottica di rispetto della politica dell’alternanza’.
Sul suo ruolo all’interno di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni ribadisce: ‘Non ho in mano un partito, io sono una donna di partito. Una delle tante dirigenti di Fratelli d’Italia. Noi abbiamo 50 dipartimenti nazionali. Poi ci sono i dipartimenti regionali e comunali. Io ho un ruolo, una certa anzianità. Mi occupo molto del rapporto con i territori: questo è il senso della segreteria politica. Non sono il capo del partito. Lo dirigo insieme a tanti altri validissimi dirigenti’.