Arrestati capi ultras di Milan e Inter: affari comuni nella gestione dei parcheggi

Associazione a delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione e lesioni. Queste le accuse ai capi ultras di Milan ed Inter che hanno fatto scattare una vasta operazione delle forze dell’ordine portando all’arresto di 19 persone: 13 in carcere e tre agli arresti domiciliari. I reati girerebbero attorno al business del mondo calcistico. Per gli inquirenti ci sarebbero le mani della ‘ndrangheta’ nella vendita dei gadget, delle bevande e nella gestione dei parcheggi. L’operazione è scattata alle prime ore di questa da parte della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano. Hanno preso parte al blitz anche i militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (Scico) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano – Gico. L’operazione giudiziaria di questa mattina ha praticamente smantellato la cupola delle tifoserie delle due squadre di Milano divise dal tifo ma unite negli affari. “Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di infiltrazioni criminali tra gli ultrà e hanno coinvolto i principali esponenti dei cosiddetti ‘direttivi’ delle tifoserie organizzate delle due principali squadre calcistiche milanesi”, scrive in una nota, la procura di Milano guidata da Marcello Viola. Tra gli arrestati della Curva Nord, di fede interista, figurano il capo Andrea Beretta (già in carcere a San Vittore per l’omicidio di Antonio Bellocco), il vicecapo Marco Ferdico e il nuovo reggente della curva Renato Bosetti. Per i vertici del tifo rossonero figurano Luca Lucci, celebre per la foto con Matteo Salvini, Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez (il cantante è estraneo ai fatti) protagonista, di recente mesi, del presunto pestaggio del personal trainer Cristian Iovino in una discoteca e Islam Hagag, conosciuto come ‘Alex Cologno’, anche lui amico del rapper.