Attacco ad Israele Entra in scena l’ Iran

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Proprio ieri scrivevo che l’ Iran aveva condotto una guerra per procura nei confronti dello Stato ebraico, attraverso le sue milizie di Hamas , Ezbollah e Houthi. Da ieri sera agisce direttamente. L’ intento era quello di provocare un massacro alla vigilia del Rosh Ha- Shana’ , il Capodanno ebraico che inizia questa sera , durante il quale le famiglie si riuniscono per mangiare mele intinte di miele. In contemporanea al lancio dei missili iraniani , a Jaffa si consumava un grave attentato, che provocava sette morti e l’ uccisione dell’ attentatore. Quando Teheran ha rivendicato l’ attacco dal cielo ha parlato di vendetta per l’ uccisione di Nasrallah e di Hanyeh , leader di Hezbollah. Possiamo dire che si aperto il primo capitolo di una guerra diretta tra Israele e Iran . Una guerra indiretta, potremo definirla dal 7 ottobre 2023 , ma che ieri si è palesata. Quindi con Hezbollah fiaccata, l’ Iran prende in mano il comando delle operazioni contro lo Stato ebraico. Lo fa , ma a nostro avviso cade nella trappola di Israele che non aspettava che chiudere una volta per tutte i conti con il regime teocratico iraniano, per non apparire agli occhi delle milizie ed altri alleati, davanti alla coalizione di fatto fra Paesi arabi sunniti, Israele e Usa, vulnerabile e indebolito. Dando uno sguardo all’ interno dello Stato iraniano sorgono due interrogativi? Il primo è ciò che accadrà in Iran: la scelta di lanciare i missili in Israele ad aprile e il 1 ottobre è stata fatta direttamente dal leader supremo Khamenei e messo in atto dai pasdaran, ma rappresenta tutto il regime sciita oppure è lo specchio di una crisi e indebolimento del regime teocratico, alle prese con un Paese fiaccato dalle sanzioni economiche internazionali e politicamente isolato ,con una rivolta delle donne contro la hijab che non riesce a frenare? Il secondo riguarda Israele: lo Stato ebraico dopo essere riuscito a mettere sulla difensiva Ezbollah ed Hamas, approfitterà , come noi riteniamo, per chiudere il conto con Teheran o sceglierà la de- escalation che Biden gli suggerisce? Questi due questi sono anche la risposta di quello che è ad oggi lo scenario in Medio Oriente. Lo scontro tra Israele e Iran terminerà solo quando i due contendenti avranno raggiunto un nuovo equilibrio di forza. Ma il duello militare fra le due potenze della regione sono sola la punta di un icesberg che ci porta al duello tra Usa e Russia.Se gli Usa apertamente stanno dando appoggio militare a Telaviv, il Cremlino è stato informato da Teheran il giorno prima dell’ attacco ad Israele, in occasione della visita in Iran , del Premier russo che ufficialmente si trovava lì , in missione per accordi commerciali. In gioco c’è il nuovo riassetto globale e l’ intento di Putin è quello di sostenere chiunque attacca una democrazia. L’ Europa persegue la stabilità nell’ area orientale, dove la Russia, portando l’ attacco all’ Ucraina, ha reso instabile. In medio Oriente il regime degli Ajatolla, vede come nemico principale, proprio la pacifica convivenza degli stati dell’ area , perché questo decreterebbe la morte del regime stesso.

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