Aurora boreale: perché è visibile in tutto il mondo

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Quello che prima era un fenomeno osservabile soltanto all’estremo nord del nostro pianeta, adesso, è appannaggio di tutti: niente più viaggi organizzati ad hoc. Ovunque vi troviate nel mondo, basterà assicurarsi una postazione lontano dall’inquinamento luminoso della città ed alzare il naso al cielo per godersi lo spettacolo della natura. Ma cosa è cambiato?

Il regalo senza prezzo dell’aurora in tutto il globo ci è stato inviato dal Sole. Per intenderci: il fenomeno (anche prima di questo mese pieno di video provenienti da tutto il mondo) dipende dall’interazione delle particelle cariche, emesse durante le tempeste solari, con i gas dell’atmosfera terrestre (nello specifico, ossigeno e azoto). Ora: con “tempesta solare” si intende il risultato di una forte attività elettromagnetica sulla superficie della stella, in grado di viaggiare lontanissimo nello spazio fino a raggiungere e, potenzialmente, disturbare il campo magnetico terrestre.

Così come le tempeste sulla Terra, anche le tempeste solari possono essere catalogate a seconda della loro intensità. Tempeste non particolarmente intense vengono, in parte, deviate verso i poli magnetici del pianeta, così come accadrebbe per due banali calamite: particelle cariche viaggiano verso il polo con carica magnetica opposta. Ma quando l’intensità aumenta, non c’è magnete che possa fermare il vento solare. Nel caso specifico di questi giorni, se a generare la tempesta è stato un agglomerato di macchie solari con un’estensione di 200.000 chilometri (16 volte le dimensioni della Terra) in totale, ecco che lo spettacolo arriva a tutti.

Una tempesta di valore 4 su una scala di 5: una delle più potenti mai registrate nella storia, generata alla fine di un ciclo di iperattività solare durato 11 anni. E se tutti hanno visto l’aurora, in alcuni Paesi (tra cui Cina, India e Russia), gli effetti della tempesta solare hanno fatto sorgere dubbi sulla sicurezza del fenomeno. Ebbene, un’interferenza magnetica, abbastanza potente, potrebbe essere la causa di quella che i ricercatori definiscono “catastrofe di internet”. Magnetismo ed elettricità sono strettamente legati tra di loro: particelle in grado di deviare un campo magnetico sanno anche governare i flussi elettrici. Con una tempesta estremamente forte, ogni dispositivo, semplicemente, smetterebbe di funzionare. Per non parlare dei satelliti e delle loro trasmissioni alla Terra: l’unico lato positivo? Abbiamo tra le 18 e le 24 ore di preavviso prima che la società, così come la conosciamo, soccomba definitivamente.

Per ora, comunque, soltanto temporanei e risolvibili problemi di rete: nessuna catastrofe. Ma a vivere le conseguenze peggiori delle tempeste solari sono gli scienziati in orbita costretti, in questi giorni di piccoli miracoli, a restare chiusi nei locali più interni della Stazione spaziale internazionale per proteggersi dalle radiazioni.

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