Bari – La mano anarchica dietro l’attentato al Municipio1?

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Una svolta nelle indagini sull’atto vandalico alla sede di via Francesco Trevisani, al quartiere “Libertà” del Municipio 1 del capoluogo pugliese, la notte tra il 21 e 22 gennaio scorso, è arrivata nelle ultime ore. La matrice sarebbe di natura anarchica con tanto di rivendicazione pubblicata sul sito “rivoluzioneanarchica.it”. Un post su quella pagina internet a firma “Brughiere” e datato 22 gennaio dice, riferendosi a quanto accaduto a Bari, “inizieremo a colpire, a volte colpiremo forte altre neanche ve ne accorgerete. Siete tutti obiettivi, dal vigile al generale, dal comune alla prefettura”. Un messaggio chiaro e inequivocabile che nel corpo del suo scritto farebbe emergere anche più o meno esplicite minacce nei confronti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Il tutto, al momento e da qualche giorno, è al vaglio degli investigatori della Digos, la divisione investigazioni generali e operazioni speciali della questura di Bari che, insieme ai colleghi della polizia postale stanno cercando di verificare l’attendibilità della rivendicazione e la sua conseguente aderenza a quanto accaduto. Per questa ragione, fonti ben informate, vicine agli ambienti investigativi, stanno lavorando all’identificazione dei titolari e gestori degli undici server dedicati e dei cinque di posta che vengono utilizzati da network che condivide informazioni di una cinquantina di altri siti sparsi per il mondo che condividono sempre le stesse finalità anarchiche. Una ricerca che potrebbe portare a stabilire chi possa essere stato il mandante, almeno ideologico del gesto dimostrativo messo in atto ai danni della sede municipale barese. Una ricerca, questa degli investigatori che pare essere alquanto complicata per via, pare, delle molteplici ridondanze degli account e dei provider utilizzati dal sistema di questa galassia anarchica per veicolare i propri messaggi in tutto il mondo. Mentre sul fronte investigativo per risalire all’identificazione di chi materialmente ha compiuto quel gesto intimidatorio concretizzatosi al culmine del gesto con il lancio di una bomba carta, proseguono i confronti dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona che vengono comparati con quelli di altre zone  anche in periodi antecedenti il fatto nel tentativo di poter abbinare il vestiario utilizzato dai tre autori dell’atto vandalico che in precedenza potrebbero aver indossato gli stessi indumenti a volto scoperto in altre zone contigue della città. Alla luce della rivendicazione rinvenuta in rete e sul prosieguo delle indagini, la presidente del Municipio 1, Annamaria Ferretti ha dichiarato: “non voglio entrare a fare un’analisi o un commento specifico sul contenuto di quel messaggio e sulle indagini, nel rispetto del lavoro degli investigatori sono dell’idea e preferisco mantenere un fair play politico e storico che la politica in questo particolare momento storico deve avere, abbassando i toni e puntando sul dialogo specialmente in quella zona della città. Attendo fiduciosa gli esiti delle indagini perché sicuramente gli investigatori e il prefetto stanno facendo un lavoro molto importante anche come supporto e assistenza di tutto il municipio 1”. Sul fronte sicurezza la presidente Ferretti fa sapere che “il sistema di allarme e sicurezza della sede municipale è stato rinforzato per dare al personale e ai bambini italiani e stranieri frequentano quegli ambienti la serenità che meritano”.

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