Bari – Quando la sanità pubblica è di eccellenza

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Una straordinaria storia di buona sanità arriva dall’ospedale “Divenere” di Carbonara, a testimoniarla, con la sua storia, una 82enne professoressa in pensione di Latino e Greco, Anna Fiora Lomartire che, per anni, ha insegnato al liceo classico “Socrate” di Bari. La donna, lo scorso primo settembre, sfortunatamente cade in casa e si frattura il femore. La corsa in ospedale verso il pronto soccorso del nosocomio barese dove, appena arrivata viene sottoposta alla procedura di triage dalla quale emerge che la donna stava per andare in arresto cardiaco. Scattano i protocolli d’urgenza e viene operato, immediatamente al cuore, nonostante il perdurare degli atroci dolori per la rottura del femore. L’intervento cardiaco, eseguito dal direttore dell’unità cardiologica Massimo Vincenzo Bonfantino, coadiuvato, anche, dal direttore del reparto di anestesia e rianimazione, Claudio Petrillo, viene portato a termine con successo e una settimana dopo il primario del reparto di ortopedia, Vincenzo Caiffa, confrontandosi con l’equipe di cardiologia, dopo aver ricevuto il consenso della paziente con l’assenso del marito e dei figli, la opera al femore per ridurre la frattura. Anche questo secondo intervento riesce perfettamente al punto da mettere la sfortunata nonnina nelle condizioni di essere dimessa e tornare a casa, dopo il necessario periodo di riabilitazione motoria e cardiologica. “Si sente sempre parlare male della sanità pugliese, ma io voglio raccontarvi la mia storia per rendere omaggio a degli uomini che meritano tutta la nostra stima per la loro professionalità e  la loro umanità”, racconta commossa la prof che, poi, aggiunge, “ho ancora nel cuore e negli occhi tutta la loro delicatezza. Non riuscirò mai a raccontare perfettamente tutta la professionalità, la competenza e l’umanità di tutte le persone che mi hanno curata dai primari ai medici, dagli infermieri al personale OSS. Ho, ancora, negli occhi i volti degli infermieri, quasi tutti giovani, che correvano da una parte all’altra dei reparti, da un paziente all’altro. A fine del loro turno”, conclude l’anziana paziente, “leggevo sui loro volti tutta la stanchezza, avrei voluto abbracciarli tutti. Spesso, si dice che i migliori medici scelgono il settore privato, ma io penso il contrario. Secondo me sono i migliori medici quelli che scelgono di lavorare nel privato, ma i più ambiziosi e, certamente, i più sensibili al guadagno. I  veri medici, i veri talenti rimangono nel pubblico, perché a loro non interessa né la fama né, tanto meno, lo sfrenato guadagno”. Ma dopo il sentito “schapeau” alla sanità pugliese, da buona professoressa Anna Fiora una bacchettata la riserva a chi non dedica le dovute attenzioni al mondo sanitario. “Un rimprovero, invece, va fatto ai nostri politici, che non dedicano mai abbastanza interesse alla sanità pubblica e lasciano soli questi nostri grandi eroi. E’ veramente strano questo nostro Paese. Noi, intanto, da semplici cittadini inchiniamoci davanti a questi straordinarie figure della tanto bistrattata sanità pubblica”.

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