Giro di vite degli artificieri dei carabinieri del comando provinciale del capoluogo pugliese nella lotta al petardo servaggio. Si è intensificato fino alla fine delle festività natalizie e di capodanno l’attività dei militari dell’arma, su tutto il territorio, soprattutto, per quanto concerne l’attività di prevenzione, controllo e repressione dei fuochi pirotecnici. Un ruolo importante in questo ambito viene svolto dagli artificieri della Benemerita, un reparto di uomini specializzati e ben addestrati nell’avere a che fare con il mondo degli esplosivi. Ironia della sorte, il comandante degli artificieri dei carabinieri baresi è, manco a dirlo, un campano, il tenente Giuseppe Castaldi, che vanta una preparazione universitaria da ingegnere.

Quella di Bari, in Italia, è una delle prime cinque squadre degli artificieri istituite, trent’anni fa, insieme a Milano, Roma, Napoli e Palermo. Tra le loro funzioni a causa della pericolosità delle sostanze esplodenti, rientrano quelli di contribuire a garantire e difendere l’ordine e la sicurezza pubblica e per questo vengono impiegati, anche, nei ritrovamenti di sospetti pacchi bomba in luoghi pubblici e privati, in bonifiche di luoghi che devono ospitare manifestazioni o accogliere personalità di pubblico rilievo. Un ulteriore ed essenziale compito riguarda la prevenzione e la repressione dei reati. A dar manforte a questi coraggiosissimi carabinieri c’è lui il robottino che, insieme agli operatori e alle dedicate unità cinofile specializzate, è attivo 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, e sono quest’anno, ha fatto fronte a oltre un centinaio di interventi oltre a essere stati tutti impegnati per garantire sicurezza al G7 di Brindisi e Pescara.

