Beatrice Rana delizia il pubblico romano all’Accademia di Santa Cecilia

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La sera di venerdì 28 marzo, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha ospitato un concerto di straordinario valore artistico, con un programma che oltre a rendere omaggio a due grandi compositori francesi, Georges Bizet e Maurice Ravel, ha presentato al pubblico italiano un’opera contemporanea di Eric Montalbetti omaggio a Luciano Berio nel centenario della nascita.

A dirigere l’Orchestra dell’Accademia il Maestro ceco Jakub Hrůša, mentre al pianoforte ha spiccato la talentuosa Beatrice Rana, che ha emozionato il pubblico romano con il suo approccio caratterizzato da virtuosismo, versatilità e sensibilità interpretativa, aspetti che le hanno permesso di affermarsi tra le pianiste più apprezzate della sua generazione.

Il programma si è aperto e chiuso con le celebri Suite I e Suite II tratte da L’Arlésienne di Bizet, un tributo al compositore francese nel 150° anniversario della sua morte. Evidenti la freschezza melodica e la brillante orchestrazione in queste due suite sinfoniche, ricche di colori e suggestioni. Il Maestro Hrůša, con grande sensibilità interpretativa, ha saputo esaltare la ricchezza timbrica e il virtuosismo dell’orchestra, regalando al pubblico un’esperienza musicale a dir poco coinvolgente.
Le due suite, entrambe in quattro movimenti, traggono origine dalle musiche di scena composte per il dramma di Alphonse Daudet L’Arlesienne, commissionategli dall’impresario parigino Léon Carvalho. La prima ad opera dello stesso Bizet e la seconda, postuma, frutto della rielaborazione del suo amico Ernest Giraud.

Al centro del concerto due opere per pianoforte e orchestra hanno illuminato il talento di Beatrice Rana, per iniziare il “Concertino per pianoforte e orchestra” di Eric Montalbetti, scritto dal compositore proprio per lei, alla sua pima esecuzione italiana, (prima esecuzione Parigi 9 febbraio 2025). Si tratta di un omaggio a Luciano Berio nel centenario della nascita: “Per me è stato una figura tutelare, e senza scrivere nello stile di Berio ma a modo mio, mi è sembrato importante rendergli omaggio nell’anno di un centenario che avremmo voluto poter celebrare in sua presenza”.

L’orchestra è trattata come un’amplificazione risonante del pianoforte e i sottotitoli dei movimenti sono legati alla “roccia” che in dialetto piemontese equivale alla parola “berio”, curiose coincidenze apprese dall’autore e dal grande pubblico grazie al romanzo “Le otto montagne” di Paolo Cognetti.

A seguire il celebre “Concerto in Sol” di Maurice Ravel nel 150° anniversario della nascita, tre movimenti per un capolavoro di raffinata eleganza e brillantezza tecnica. Il concerto, composto negli anni ’30, è un’esplosione di colori, ritmi jazz ed elementi del folklore, con passaggi di grande virtuosismo. L’esecuzione di quest’opera richiede non solo una padronanza assoluta della tastiera, ma anche un controllo raffinato del fraseggio e del tocco. Beatrice Rana, che più volte ha dichiarato il suo legame emotivo con questa composizione, ha eseguito con agilità le difficoltà tecniche e ha saputo restituire tutta la ricchezza espressiva di questa pagina musicale.

Questo concerto ha rappresentato un’occasione unica per il pubblico romano di assistere a un evento di altissimo livello artistico, che ha saputo unire repertori diversi in un programma equilibrato e affascinante. La direzione di Jakub Hrůša è stata determinante per garantire coesione all’ensemble orchestrale, in particolare nelle Suite da L’Arlésienne di Bizet, dove è riuscito a bilanciare la vivacità ritmica con la fluidità melodica.

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha mostrato precisione e sensibilità in queste pagine, mentre Beatrice Rana ha affrontato un repertorio di altissima difficoltà tecnica e interpretativa. La combinazione di queste qualità artistiche ha fatto sì che il pubblico fosse trasportato in un viaggio emozionante attraverso la musica nelle sue molteplici sfumature. La buona riuscita del concerto è stata assicurata dalla perfetta sintonia tra i tre attori: solista, orchestra e direttore, con un equilibrio tra tecnica e interpretazione tali da trasmettere al pubblico tutta la ricchezza emotiva delle opere eseguite.
Lunghi ed entusiasti gli applausi finali e molto coinvolgenti e apprezzati anche i due bis che Beatrice Rana ha regalato al pubblico romano, Debussy per il primo e Čajkovskij per il secondo con la celebre suite da Lo Schiaccianoci “Danza della fata confetto”.

ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Direttore JAKUB HRŮŠA
Pianoforte BEATRICE RANA
Programma:
Bizet* L’Arlésienne: suite I
Montalbetti Concertino per pianoforte e orchestra omaggio a Luciano Berio (prima italiana)
Ravel** Concerto in Sol
Bizet* L’Arlésienne: suite II

  • nel 150° anniversario della morte
    ** nel 150° anniversario della nascita
    ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA Sala Santa Cecilia – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Viale Pietro de Coubertin – Roma.
    Infoline: 06/8082058 – info@santacecilia.it – biglietteria@santacecilia.it – www.santacecilia.it

Loredana Margheriti

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